Sei persone intrappolate in un bunker da un uomo misterioso si trovano a lottare contro fame, sete, violenze, scariche elettriche. Il romanzo di Kevin Brooks è avvolto nella suspence fino all'ultima pagina e non è altro che un'indagine sui comportamenti umani portati al limite della sopravvivenza in situazioni di costrizione.
Un ragazzo di sedici anni di nome Linus insieme a Jenny, una bambina di nove anni e quattro adulti vengono rapiti da un individuo misterioso che li rinchiude in un bunker sotterraneo. Sei persone completamente diverse per età ed estrazione sociale si trovano intrappolate in una realtà spaventosa e drammatica, che diventa un incubo continuo senza via d'uscita.
Tutto ciò che accade viene raccontato in un diario da Linus, che traccia meticolosamente le situazioni macrabe da film horror. Kevin Brooks, autore di 'Bunker Diary', vincitore della Carnegie medal 2014, il più prestigioso riconoscimento della narrativa inglese per ragazzi, dà forma ad una storia avvincente, cruda e spietata, che forse proprio per questo piace alle nuove generazioni, affascinate da un 'Grande Fratello' crudele. "Ecco quello che so. Mi trovo in uno spazio rettangolare, col soffitto basso, tutto di cemento imbiancato. Largo dodici metri e lungo diciotto, più o meno."
Inizia da un lunedì 30 gennaio il diario del giovane Linus, che riporta tra le pagine tutta la violenza dell'uomo che l'ha rapito e condannato a vivere l'inferno tra quelle pareti con altre cinque persone.
Ogni azione dei personaggi è sorvegliata da una telecamera, oltre che da un microfono che ascolta le loro conversazioni. L'orologio scandisce le ore a tradimento, non si sa esattamente se corrisponde al tempo esatto, c'è un ascensore che premia e punisce i sei rinchiusi, sulla base delle loro azioni, a favore o contro l''uomo di sopra'.
E' un gioco spietato e folle. Lui dall'alto detta le regole, li guarda, li ascolta, fa violenza se tentano di ribellarsi, è una lotta all'ultimo sangue, dove i sei prigionieri sono costretti a sopportare situazioni fisiche e psicologiche al limite della dignità umana. Si lotta contro la fame, la sete, i narcotici, la puzza e la sporcizia, le scariche elettriche, è la sottomissione dell'essere umano eseguita dal dominante. E il lettore si abitua agli schemi e alle regole imposte dall'uomo ignoto, mai visibile. Tutto scorre così velocemente, che si ha quasi la necessità di capire nell'immediato cosa succede. E' la conferma che la strategia di scrittura scelta funziona, anche se la tattica non appartiene solo a Brooks. Già altri autori hanno deciso di mettere in uno spazio o dimensione più persone dai caratteri diversi, ricordiamo solo per citarne uno Stefano Pitino con il suo 'Strokes', dove dodici ragazzi si ritrovano in tre stanze bianche e vuote senza via d’uscita.
Ora analizzando ancora più in profondità i simboli ed i numeri, cerchiamo di capire perchè Brooks ha scelto sei individui e li ha disposti in un bunker di sei stanze. Il numero sei ha un significato ambivalente, da un lato rappresenta l'equilibrio e l'ordine perfetto, dall'altro può voler manifestare illusione e turbamento. E corrisponde proprio all'ambiguità dell'uomo misterioso che nel suo ordine maniacale di scegliere le vittime, le induce a stati di angoscia e terrore.
Sicuramente l'autore ha strutturato con competenza il romanzo, consapevole della curiosità che avrebbe scaturito nei lettori. Consigliato ai ragazzi appassionati del genere.
Bunker Diary
di Kevin Brooks
Edizioni Piemme
Pagg. 300, 15 €
L'autore
Kevin Brooks è nato e cresciuto a Exeter, in Gran Bretagna. Terminata la scuola si è trasferito a Londra per cercare di diventare una rock star. Dopo aver lavorato in uno zoo, un crematorio e un ufficio postale, ha cominciato a fare quello che gli riusciva meglio: scrivere libri per ragazzi. Attualmente vive nello Yorkshire ed è un acclamato autore.