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21 Novembre 2024

Dietro l'estate

di Giovanna Albi
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Dietro l'estate

Resistenza: è questa la parola d’ordine della poesia loscalziana, quando tutto sembra perso, ma indomita rinasce la speranza

E’ recentemente uscita, per la Di Felice Edizioni, una silloge di tutto pregio del grecista e poeta, Donato Loscalzo, dal titolo: ‘Dietro l’estate’. Musicalità, ritmo incalzante e melodia cadenzata sono, inter alia, gli elementi che più colpiscono, in un periodo buio per la poesia, quale quello che siamo vivendo. Tanti finti ‘poetastri’ improvvisati, tanta svilente prosaicità del verso che non suona, caratterizzano i nostri tempi. Gli italiani non leggono, ma tutti scrivono: è questa una palese contraddizione in termini. Invece, dietro i versi di Loscalzo si avverte, nitido, un raffinato tirocinio letterario. Vi è una scelta sapiente della parola scaltrita, elegante, che procede ritmicamente a creare un ondeggiamento dei versi che si inseguono e si incalzano, padroneggiati da una struttura strofica che non difetta in nulla. Abbiamo già avuto modo di leggere altre sillogi del medesimo poeta e possiamo confermare un’escalation di qualità indiscussa, un pathos vibrante che si è acuito e che non consente una caduta dell’attenzione. Poesie dall'estensione misurata, in quanto ricerca del giusto equilibrio attraverso un dosaggio meditato di ciò che si vuole trasmettere. Apollineo e dionisiaco bilanciati, per una poetica come ricerca di compensazione al dolore ineluttabile del vivere che non diviene mai cieca rassegnazione, ma speranza. Non in un futuro migliore, ma in un miglioramento del dialogo con se stessi, con quel “tu” costante interlocutore, che taloLogo_DiFelice.jpgra coincide con persone reali, il compagno/la compagna di vita, ma che spesso diviene l’alter ego del poeta, il suo ‘doppio’ da addomesticare, persuadere, commovère, indurre alla convinzione con un intento psicagogico. Il titolo è rivelatore, poiché l’estate è sicuramente la stagione preferita dal poeta: gioia, spensieratezza, gioco, mare, sole, vitalismo, giovinezza. Ma dietro di essa, come un morbo greco c’è anche dolore, noia, grigiore, assenza di luce, tenebra, oscurità, malattia, morte. In questo susseguirsi delle stagioni, l’uomo/poeta cerca un punto di equilibrio, pur nella voluta sospensione del verso, nella speranza di contemperamento degli opposti sentire, nell’acquisizione del senso ultimo delle cose, nell’individuazione del tèlos (il fine, lo scopo, ndr) del divenire. Una poesia, quella di Donato Loscalzo, che non si arresta mai, in un dialogo costante con il sé e con il mondo che lo circonda: quasi una poesia filosofica che, riflettendo sul dolce/amaro della vita, trova sempre, alla Montale: “Un varco nella rete che stringe”. Noi non crediamo che tanta virtù sia concessa all’uomo nella vita, ma nella sua poesia sicuramente: ‘leopardianamente’, essa diviene la ragione ultima dell’esistenza, il rifugio, la consolazione, il tòpos in cui tutto ritorna nell’Uno/Tutto che è all’origine del mondo. Illusione, certo: nella poesia ci si eleva a vette alte, non ci si rassegna, si gode soffrendo, si resiste. Resistenza: questa ci sembra la parola d’ordine della poesia 'loscalziana'. Quando tutto sembra perso, indomita rinasce la speranza, quando quel “tu” con cui si entra in relazione sembra scomparire, ecco che lo vediamo riaffiorare più denso e perentorio di prima. A volte docile compagno, talaltra giudice impietoso, ancora vita che risorge, ritmo che incalza. Un “tu” dal “multiforme ingegno”, quello del poeta Loscalzo: la fortuna di versi che risalgono certamente a una profonda conoscenza del mondo greco, con la sua concezione del tempo, con quella certezza della 'coincidentia oppositorum', dell’alpha che rinasce sull’omega e viceversa. Non ultima, la musicalità di una lingua che ha inciso nell’animo del poeta, che sembra ispirato da una ‘musa sonante’.
Donato_LoScalzo.jpg

QUI SOPRA: DONATO LOSCALZO, POETA

AL CENTRO: IL LOGO DELLA CASA EDITRICE

IN APERTURA: LA COPERTINA DELLA SUA ULTIMA SILLOGE


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
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