Il debutto letterario di Alec Bogdanovic è il manifesto dell’epopea della ‘classe disagiata’, il cui finale è ancora tutto da scrivere
‘Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie’ (Rogas Edizioni) è un romanzo breve, prodotto secondo le urgenze della dura contemporaneità dei Millenials. L'autore, Alec Bogdanovic, è uno scrittore che riesce nella nobile e ardua impresa di essere attuale, senza adagiarsi sulle prose dello storytelling. Uno dei pochi emancipati dalle indicazioni di leggibilità. Nella narrazione del romanzo, pubblicato dalla Rogas Edizioni, sono dosati e diversificati con equilibrio periodi di attesa – dati da sospensioni intriganti nella narrazione – e vere e proprie pause narrative, intermezzi colorati di sarcasmo pungente. Per questa composizione armonica, questo lavoro si lascerebbe apprezzare da ogni tipo di lettore, tanto dagli amanti dei cosiddetti ‘libri lenti’, quanto dagli estimatori dei racconti brevi e intensi. I personaggi sono tratteggiati in linee essenziali, che consentono al lettore di aggiungere e togliere ‘pezzi di carattere’ a seconda delle svolte nella storia, quasi fossero i personaggi di un gioco di ruolo. Nonostante la prima persona singolare della narrazione, l’autore non scade nel monadismo autobiografico. Costruisce con estrema abilità un muro invisibile a fare da filtro letterario, che Bogdnavich tira su tra la verosimiglianza degli eventi che scandiscono la storia e quello che presumibilmente è stato il vissuto dell’autore stesso. Questa operazione è portata avanti con bravura, per cui risulta difficile riuscire a desumere se esista davvero il piano autobiografico da cui lo scrittore ha iniziato a romanzare. L’individuazione di genere maschile del protagonista non impedisce un’identificazione con lo stesso, anche da parte delle lettrici. Un romanzo di formazione quello restituito da Alec Bogdanovic. La scenografia sociale è rubata dalle memorie di una quotidianità assolutamente tipica: una normalità che assume le tinte tragiche della depressione, la malattia che colpisce in modo crudele e inesorabile soprattutto chi riesce ad avere una cognizione chiara dei perché delle difficoltà della vita. Gli accadimenti vengono filtrati da videogiochi, terapie psicologiche, saggi di sociologia, teorie economiche. Uno dei toni maggiormente usati dall’autore per dipingere il quadro di un individuo della ‘classe disagiata’ di ‘venturiana memoria’ è il politicamente scomodo e scorretto, in modo uniformemente democratico. L’unica macchia che oscura la piena positività del romanzo è la gratuità con cui il ruolo de LA RECENSITRIC* è inserito prepotentemente nella cornice narrativa. In maniera forzata, appare sporadicamente come un fulmine a ciel sereno, senza restituire assolutamente nulla. Nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere considerato un ‘cameo’ di un tipo sociale assolutamente definito. Oppure un ‘poltergeist’ che ricorda al mondo di essere intrappolato in una storia che non è più la sua, ma che in uno scritto assolutamente minimalista, come quello di Alec Bogdanovic, risulta gratuito e forzato. Non aderisce perfettamente all’acuto romanzo di formazione, un ottimo candidato a essere eletto manifesto di una generazione: quella dei Millenials.
‘Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie’
di: Alec Bogdanovic
edito da: Rogas Edizioni
Pagg. 124 - 13,70 € (cartaceo) - 6,99€ (digitale)
L’autore
Alec Bogdanovic è uno scrittore italiano. Nato a Sofia, nel 1992, all’età di 6 anni si trasferisce a Roma con i suoi genitori adottivi. Dopo aver lavorato nell’editoria come traduttore ed editor, debutta nel 2020 con questo suo romanzo d’esordio.
NELLA FOTO QUI SOPRA: ALEC BOGDANOVIC, SCRITTORE