Un saggio sulla consapevolezza e la manipolazione dell'informazione: uno sguardo critico sulla pseudocultura di massa, le mirabolanti prospettive di sviluppo basate sull’indicazione di falsi traguardi, la sottovalutazione dei problemi reali, che non vengono mai affrontati
’Cammino’ (Edizioni Albatros) è un agile libro dello scrittore Carlo Orlandi, che come Luciano De Crescenzo è un ingegnere ‘prestato’ alla saggistica e appassionato di fisica, psicologia e testi sacri. Il contenuto di quest’opera può essere sintetizzato da una citazione di Shakespeare, posta come incipit: "Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi". Una citazione che descrive perfettamente la realtà di tanti Paesi, dove le ‘èlites’, spesso puramente autoreferenziali e legate ai grandi circuiti esoterico-finanziari, governano masse il cui consenso, anche quando è sincero, appare fortemente manipolato, creato da un abilissimo uso degli ‘idola’ tanto cari a Bacone. Consumismo, pseudocultura di massa, mirabolanti prospettive di sviluppo basate su indicazione di falsi traguardi e sottovalutazione dei problemi reali: forme di strumentalizzazione di altri problemi fatta, spesso, solo per trovare il ‘capro espiatorio’ di turno. Sono questi i frutti di un'informazione manipolata. “Bisognerebbe che tutti, in testa politici e intellettuali, facessero bagni quotidiani di umilltà", scrive Orlandi, ricordando anche che “il grande pericolo della conoscenza non è l'ignoranza, ma l'illusione della conoscenza. In realtà", continua lo scrittore "non sappiamo e dobbiamo imparare ad accettare che non sappiamo, che siamo dei ciechi con due neuroni in testa, immersi in un buio che non si sa neanche quanto grande e indecifrabile sia". Un buio all’interno del quale, per vedere, basta accendere le luci giuste, ossia quelle di negozi, ristoranti, case, macchine, vacanze. La civiltà del successo, del denaro, del potere, nel quale risplende persino l'illusione di sconfiggere la morte o, perlomeno, di restringerne l'incidenza ai gruppi sociali piu' svantaggiati. A questo scopo, basta guardare le pubblicità di alcune pseudoaziende nate negli ultlmi anni in Usa, Russia e altrove, che vendono a caro prezzo sofisticate tecniche di ibernazione, destinate a clienti condannati da un male incurabile; o altrettanto sofisticati software che, applicati al profilo Facebook del caro estinto, permettono di richiamarlo alla vita informatica, quando qualcuno lo contatta: oppure ancora, acoltando le recenti decisioni di Trump in materia di Covid-19, inizialmente diagnosticato solo a quanti potevano permettersi la spesa del tampone o delle analisi. In questo scenario, chi invece vuole vivere secondo verità, libertà e coerenza non trova strada facile. “A ricordarcelo”, prosegue l'Autore, “sono le morti, da quella di Cristo fino a Martin Luther King. Ma diffondere la consapevolezza di tutto questo, passare il testimone di mano in mano un po' come i dissidenti di ‘Fahreneit 451’, che imparavano a memoria i libri distrutti dal potere”, conclude Carlo Orlandi, “è la sfida ineludibile che attende le nuove generazioni”. Tutto questo, in un mondo dove il disastro ambientale e la lotta alle possibili pandemie, alla fame e alla miseria sono, oggi, le primissime emergenze da affrontare.
QUI SOPRA: LO SCRITTORE CARLO ORLANDI SI CIMENTA ALLA BATTERIA
AL CENTRO: LO SCRITTORE DURANTE LA PRESENTAZIONE ALLA STAMPA DEL SUO ULTIMO SAGGIO
IN ALTO A DESTRA: LA COPERTINA DI 'CAMMINO', EDITO DA ALBATROS