Una raccolta di poesie al contempo moderne e mature, prive di retorica, che trattano molto da vicino i sentimenti più profondi dell’animo umano, alla ricerca della naturalezza più autentica nella nostra esistenza
Nei versi di Mapi, poetessa italo-belga che oggi vive a Tenerife, c’è sempre una ricerca sincera di felicità sostanziale, di verità naturale, di rielaborazione del dolore e dei ricordi. In quest’ultima silloge, dal titolo ‘Il vento della vita’, edita da ‘Le Mezzelane’ di Ancona, ogni esercizio retorico scompare del tutto, anche quando l’autrice sembra rimpiangere un amore non vissuto, o una cara persona che non è più tra noi. Non s’intestardisce nel voler tornare indietro nel tempo: al contrario, cerca di capire cosa decide la vita per noi, in base a quali coincidenze o motivazioni di fondo. Si tratta, cioè, di rimpianto autentico, non di mera o banale nostalgia. La sua naturalezza di donna non la porta mai ad accusare gli altri di aver commesso degli errori, bensì indaga nella profondità dell’animo umano, per vedere se è ancora possibile essere migliori, in un mondo in cui tutto appare sempre più falso, forzato, innaturale. Di solito, i poeti sono metaforici o evocativi: in essi, c’è quasi sempre il rimpianto di glorie passate, o di gioventù storicizzate attraverso ricordi ‘ruggenti’, secondo canoni formalistici e simbolici ormai divenuti arcaici. In questo caso, ci ritroviamo sul versante opposto, ovvero quello più avanzato: siamo cioè di fronte a una ‘poetessa della modernità’, innanzi a un caso evidente di ricerca d’identità collettiva da parte di un’autrice ormai maturata e matura, come poetessa e come donna. Mapi è sempre se stessa, non si nasconde dietro dolori e patimenti, rifugge i vuoti atteggiamenti. Un’autrice estremamente sincera nella sua ricerca, a tratti un po’ intimista, di naturalezza, di comportamenti coerenti con i sentimenti, perennemente in ascolto di tutto ciò che il cuore cerca di comunicarci. Un’equazione molto originale, insomma, tra ragione e passione, assai preziosa per la società attuale, che sembra invece immersa tra ammuffiti orgogli e pregiudizi atavici. Inoltre, la sua lirica sa trasformarsi in un dono prezioso anche per chi le vive intorno, rendondola un punto di riferimento per tutti, senza necessariamente chiamare in causa categorie come la carità cristiana, o un’avveduta laicità dei sentimenti. E’ tutto molto più semplice, meno metaforico, comprensibile per chiunque: non c’è molto da decodificare nei suoi versi. La poetessa è sempre perfettamente in linea con la donna, con l’amica e con la figlia che è stata, alla ricerca di un antidoto, anch’esso umano e naturale, nei riguardi del dolore, della paura, della morte. Tutti quanti noi, cittadini europei di ieri e di oggi, dobbiamo stamparci in testa il dovere morale di proteggere e accudire, all’interno della nostra comunità, persone sensibili come Mapi. Perché soltanto in questo modo possiamo renderci finalmente conto di poter raggiungere un grado più alto e non formale di civiltà collettiva, sociale, ma anche di rispetto individuale tra le persone. Infine, una notizia non secondaria: i diritti d'autore derivanti dall'acquisto di quest'opera saranno devoluti all’Angsa Lazio (Associazione nazionale genitori soggetti autistici).
NELLA FOTO: LA POETESSA ITALO-BELGA, MAPI