Il primo romanzo di Anna Lisa Pulizzi, edito da Scatole Parlanti, è un’occasione per riflettere sulle radici, sui confini e sulle occasioni mancate
Siamo felicemente tornati alle presentazioni di libri d’autore e, da qualche settimana, anche a teatro. La presentazione di ‘Tutto il mondo in faccia’, edito da Scatole Parlanti e avvenuta giovedì 20 ottobre a 'Lettere caffè', in pieno quartiere Trastevere, ci porta a riflettere sui motivi per cui queste occasioni sono mancate. Da un lato, c’è la possibilità ritrovata di vivere senza troppe limitazioni il sapore pungente dell’autunno e di riaffacciarsi su dimensioni sociali e culturali; dall’altro lato, il primo romanzo di Anna Lisa Pulizzi riguarda quel capitolo della nostra storia recente che nessuno vorrebbe rileggere. L’autrice lucana non aspetta di essere introdotta dalla sua intervistatrice, la giornalista Silvia Mattina: si presenta per entrambe, mettendo a nudo una spontanea autoironia e un carattere forte, esattamente come quello delle donne di ‘Tutto il mondo in faccia’. Durante la presentazione si crea un clima intimo, durante il quale il pubblico ricorda sensazioni che erano archiviate nella memoria; le ha riassaporate senza paura né vergogna, in un’operazione catartica, come se si assistesse a una rappresentazione teatrale. Le emozioni chiamate all’appello sono: l’ossessione del contagio; l’ansia per la situazione economica; l’abulìa nell’affrontare il futuro congelato dalla reclusione per ragioni sanitarie e, ancora, il terrore di non essere all’altezza del mondo che ci avrebbe attesi di nuovo oltre la porta di casa. I brani scelti per restituire al pubblico alcune ‘pillole’ del romanzo avvicinano il pubblico a una dimensione di religiosità autentica. Infatti, si dovrebbe parlare più spesso di spiritualità: un aspetto viene lasciato a margine e che nella marginalità della periferia viene riscoperto da Eva Bovio, aspirante bibliotecaria, voce narrante e protagonista della vicenda. Il secondo brano estratto dal romanzo, scelto da Silvia Mattina, parla della scoperta dell’Altro nella prossimità di uno spazio verde pubblico, nei pressi dell’abitazione di Eva. Il dialogo con Alzena – una donna albanese che abita nel parco sotto casa della protagonista, dove si incontrano – porta la bibliotecaria a scontrarsi con una Storia diversa da quella italiana e mai esplorata. Ma l’Altro emerge anche nella dimensione epistolare, tramite la corrispondenza che l’aspirante bibliotecaria rinviene tra le pagine di libri donati da un ereditiere ebreo romano. Attraverso le storie di altri, anche così lontani da noi - almeno in apparenza - comprendiamo di essere tutti connessi, come il Covid 19 ci ha duramente insegnato. Mentre scorrono velocemente le pagine di quest’opera prima, non è difficile immaginare la voce di Alzena, le cui parole e insegnamenti saranno preziosi per l’esistenza di Eva (e non solo): “Non rimandare; fai oggi quello che devi fare, a costo di fare male per la fretta, non importa: gli errori si possono recuperare, le occasioni perse no. Anche a costo di sbagliare, agisci”! Chissà come sono sorte nell’animo dell’autrice queste parole, se hanno una fonte o se sono frutto di un vissuto privato. Sono potenti e liberatrici, come ogni scoperta che la protagonista di ‘Tutto il mondo in faccia’ fa tra le cinque querce nel fazzoletto verde sfuggito alla cementificazione sotto casa, grazie alla nuova amica. La prosa di Anna Lisa Pulizzi è chiara e cristallina, a senso unico: attraverso lo sguardo della protagonista, il lettore è accompagnato nella costellazione di relazioni che costruisce e modifica il personaggio della bibliotecaria. L’autrice avrebbe potuto optare per un flusso di coscienza, emanciparsi dal discorso diretto e la storia narrata non perderebbe un carato della sua preziosità. Sarebbe stato interessante far assorbire a Eva l’abitudine di Alzena di raccontare per ricordare. Lo conferma l’autrice stessa nell’epilogo del romanzo, parlando dei confini tra sé e il personaggio: “Non so neanche io se questo scritto sia la rielaborazione romanzata di qualcosa accaduto realmente o la trascrizione di un’allucinazione”. Esattamente come usava fare Alberto Moravia, la scrittrice ci restituisce una fotografia animata di un’esistenza possibile, lasciando il lettore con il desiderio quasi morboso di continuare a curiosare nell’animo dei personaggi. Se non è bravura questa...
‘Tutto il mondo in faccia'
di: Anna Lisa Pulizzi
Edito da: Scatole Parlanti
Prezzo: 15,00 € (cartaceo)
NELL'IMMAGINE QUI SOPRA: LA COPERTINA DI 'TUTTO IL MONDO IN FACCIA' (ED. SCATOLE PARLANTI)
AL CENTRO: ANNA LISA PULIZZI, LEGGE UN BRANO DEL SUO PRIMO ROMANZO
IN APERTURA: L'AUTRICE INSIEME ALLA GIORNALISTA SILVIA MATTINA, MODERATRICE DELL'INCONTRO