A poche settimane di distanza dal suo esordio con il romanzo 'Ti odio con tutto il cuore' (Newton Compton Editori), la scrittrice romana che ha già conquistato il quinto posto nelle classifiche ci racconta il suo percorso professionale: dal web alle librerie, grazie agli innumerevoli consensi dei lettori on line
Stenta a crederci anche lei, l’autrice, quando ci raggiunge e ci racconta emozionata che, a un solo giorno di distanza dalla presentazione ufficiale del suo primo romanzo, è riuscita a scalare velocemente le classifiche, piazzandosi in un ‘comodissimo’ quinto posto. Invece, si tratta proprio di lei e del suo amato libro che in breve tempo ha catturato i lettori online, aprendole la strada delle grandi case editrici. Trentatreenne romana, divoratrice di letteratura di ogni genere - con la passione per il ‘rosa’ - Valeria Luzi ha sempre avuto ‘un debole’ anche per la scrittura. Nella quale si era già cimentata in passato, ma che solo oggi, con il suo 'Ti odio con tutto il cuore', edito da Newton Compton, ha trovato il suo ‘spazio’ ideale: il genere (quello ‘rosa’) dove la scrittrice si sente a proprio agio. Un mondo che le permette di dare sfogo alle sue ‘storie mentali’, che da emozioni si tramutano in forma. Un libro passionale e appassionante, da leggere tutto d’un fiato. Travolgente nella sua chiave antitetica di odio-amore, dove ogni singolo episodio può velocemente ribaltarsi: dalla quiete alla tempesta in un batter di ciglia. E sono loro, i protagonisti, a rendere il racconto accattivante e ‘romanticamente’ imprevedibile: Susy Gentile e Michael Di Bella, i due giovani ragazzi newyorkesi di origini italiane, un tempo amici inseparabili e ora acerrimi nemici. In un continuo oscillare tra il presente e i ricordi del passato, la storia ha il suo epicentro, nonché ‘campo di battaglia’, nella cucina e nel cibo: mondo dal quale sono stati entrambi ammaliati sin da piccoli, diventando un sogno comune. Ma che succede se, ad anni di distanza dai tempi idilliaci della loro amicizia, ci si ‘deve’ rincontrare? E quali saranno i loro atteggiamenti e le loro reazioni quando, messi a confronto, la realtà gli verrà ‘sbattuta’ in faccia? Susy, alle prese con la titanica opera di salvezza delle sorti del ristorante di suo padre, si scopre ancora fragile, goffa e chiusa nelle sue insicurezze e nelle sue paure. Mentre Michael, divenuto chef di successo e star della tv, ostenta un’odiosa sicurezza e padronanza di sé. E, come se non bastasse, è talmente bello che tutte le donne impazziscono alla sua sola vista. Sarà inevitabile che più che incontri, i loro saranno veri e propri duelli verbali e fisici. Scontri di fuoco a suon di fornelli. Il tutto condito in salsa piccante perché, a ben indagare, l’odio è soltanto l’altra faccia della stessa medaglia. Un libro in cui ‘le scintille’ sono assicurate ma che, per gli amanti del genere, regala anche momenti di grande delicatezza e sensibilità. Nell’intervista che segue, cercheremo di conoscere di più questa ‘esplosiva’ scrittrice, addentrandoci nel suo percorso personale e artistico. E approfondendo alcune curiosità sul suo primo romanzo: 'Ti odio con tutto il cuore'.
Valeria Luzi, ci racconta il suo percorso professionale: è vero che è riuscita a diventare autrice grazie alle vendite ottenute sul web, dove ha molti seguaci?
“Sì, è vero. Quando ho finito di scrivere 'Ti odio con tutto il cuore' ho spedito il manoscritto a 'Libromania', una piattaforma di assistenza per coloro che intendano auto-pubblicare un libro. Alla pubblicazione precede sempre una cernita, nella quale molti libri vengono esclusi. Il mio romanzo fortunatamente ha superato subito la fase di selezione. E il 5 dicembre 2013 il libro veniva pubblicato on line. Già quello, per me, ha rappresentato il raggiungimento di un traguardo importantissimo. E non mi sarei mai immaginata di riscuotere così tanti consensi. Ma è stato proprio il successo on line che ha consentito che le grandi case editrici mi ‘notassero’. Ed è stato così, infatti, che sono stata contattata dalla ‘Newton Compton’ e che mi è stata proposta la pubblicazione cartacea. Devo ringraziare il web se sono riuscita a realizzare il mio sogno”.
Lei è una ‘divoratrice’ di romanzi ‘rosa’: in che modo il suo libro è rimasto influenzato da queste letture?
“Io sono appassionata di letteratura in generale. E sono anche una lettrice compulsiva di romanzi rosa. Cosa che inevitabilmente si aggancia a “Ti odio con tutto il cuore”. Ma più che avermi influenzata, le mie letture hanno aperto un varco: ciò che mi rende particolarmente felice nei confronti di questo libro, è che finalmente sento di aver trovato il mio genere di riferimento. Quello che è più ‘nelle mie corde’. Mentre, invece, negli altri due ero ancora alla ricerca della mia strada”.
Si è ispirata a qualche autore in particolare?
“Trattandosi di una scrittura ‘di genere’, alcune dinamiche sono delle vere ‘tappe obbligate’, all’interno delle quali poi si può muovere la fantasia dello scrittore. Ed è ovvio che chi scrive ‘ex novo’ provi a capire le ‘formule’ di quel genere, cercando dei punti di riferimento. Soprattutto nei bestseller del momento. Io mi sono ‘liberamente’ ispirata a “Ti prego lasciati odiare”, di Anna Premoli. Che ho anche citato nei ringraziamenti”.
Il libro è molto ‘sentito’ e sembra scritto tutto di un fiato: c’è per caso un richiamo autobiografico che ha in qualche modo favorito ‘il getto’ nella scrittura?
“Sì, sono stata molto rapida nella scrittura: scrivendo prettamente nelle pause dal lavoro e nel tempo libero, ho impiegato circa tre mesi a portare a termine il romanzo. L’idea in qualche modo c’è sempre stata. O almeno c’era da tempo: avevo voglia di scrivere una storia d’amore. Anzi, di odio-amore – che è anche più divertente rispetto ad un racconto troppo ‘smielato’ –, caratterizzata dall’azione e dalla passione. L’illuminazione è arrivata il 6 settembre dello scorso anno, quando un mio caro amico italiano ha vinto l’edizione statunitense di “master chef”. Inoltre, avendo vissuto per un anno a New York, ero in possesso delle basi per ambientare la storia nella ‘grande mela’. L’esperienza personale, per me, è assolutamente indispensabile: non potrei mai scrivere di un ambito che non conosco”.
La cucina, appunto, rappresenta il fulcro delle vicende narrate: come mai ha scelto proprio i fornelli come ‘campo di battaglia’ per i due focosi protagonisti?
“La cucina perché il cibo e il mangiare sono molto legati alla carne e alla passione. Inoltre, il lavoro dello chef richiamando i piaceri di gola, evoca chiaramente l’ambito del piacere in generale. Il cucinare, poi, ricorda l’ambito dello stare insieme, del contatto e della convivialità. Da lì ho poi dettagliato e approfondito i personaggi, che dovevano ruotare in questo ambito. E soprattutto nel delineare Mike, mi piaceva molto l’idea dello chef di successo, star della tv e uomo bellissimo per il quale tutte le donne perdono la testa. Diciamo che ho immaginato la storia. E ho pensato che poteva essere piacevole un racconto ambientato a New York, in cui i personaggi fossero entrambi chef, rigorosamente di origini italiane. Ho messo insieme tutte queste cose, le ho ‘shakerate’… ed è nato “Ti odio con tutto il cuore”.
Perché i due protagonisti dovevano avere ‘rigorosamente’ origini italiane?
“Per diversi motivi: innanzitutto perché la nostra tradizione culinaria non ha assolutamente confronti. E penso che la cucina italiana sia la migliore del mondo. E poi, le origini italiane di Susy e Mike ben si integravano con la loro città, New York, che è piena di italo-americani”.
In che posizione colloca questo genere letterario?
“La letteratura ‘rosa’ è un tipo di letteratura ‘facile’, commerciale: non è impegnativa ed è destinata al puro intrattenimento. Con ciò, non voglio ridimensionare il suo ruolo o declassarla a letteratura bassa, anche perché le classifiche dimostrano che ai lettori piace molto. Ma certamente si tratta di ‘altro’ rispetto alla letteratura con la ‘L’ maiuscola”.
Secondo lei, la fruizione di romanzi rosa può contribuire a sdoganare ‘tabù’?
“Assolutamente sì. Tenendo ovviamente in conto che il presupposto parte sempre dal modo in cui una cosa viene presentata e raccontata. Ad esempio, la saga di “Cinquanta sfumature”, della scrittrice londinese E. L. James, ha fatto storia: innanzitutto ha sdoganato il sadomaso; senza dimenticare inoltre che la scrittrice è stata una delle prime a riuscire a non nominare gli organi genitali, pur raccontando le scene d’amore in maniera dettagliata. Quel libro in particolare, poi, è stato assolutamente fondamentale nella vita”.
In che modo?
“Perché mi ha dato sicurezza in un momento particolare, in un periodo in cui non riuscivo più a scrivere. Avevo un vero e proprio blocco. Quando l’ho letto uscivo da un anno di psicoterapia: un percorso che avevo intrapreso nel momento in cui avevo dovuto ammettere a me stessa che quel blocco era diventato una condizione patologica. Ricordo che, mentre divoravo le pagine, pensai che anch’io sarei stata in grado di scrivere una storia del genere: così mi ha ridato slancio e la fiducia per ricominciare a scrivere”.
Uno sblocco iniziato con i fuochi di artificio, visto che a un solo giorno di distanza dalla presentazione ufficiale del libro si è ritrovata quinta nelle classifiche di vendita: qual è il suo sentimento di fronte a questo successo?
“Ovviamente sono felicissima: è una vera e propria dose di autostima. Se devo essere sincera, però, ammetto che, proprio perché ‘consumo’ moltissima letteratura rosa, intuivo già mentre lo scrivevo che il romanzo avrebbe potuto riscuotere molti consensi. Una conferma la avevo già avuta quando era stato pubblicato online da ‘Libromania’, a dicembre del 2013: le vendite erano andate benissimo. Tant’è che sono stata contattata dalla ‘Newton Compton’ già a gennaio. Ma non nascondo che il solo essere riuscita a scriverlo e a pubblicarlo sono motivo di soddisfazione e di felicità: è una conquista di grande importanza per me, perché significa che sono riuscita a superare le mie insicurezze ”.
Amore e odio sono due facce della stessa medaglia?
“Perché spesso dietro questi due sentimenti si nascondono dinamiche differenti. E anche molto profonde. Non è un discorso così semplicistico: pensiamo agli innumerevoli casi in cui due persone che dapprima si odiavano e pensavano dell’altro che fosse antipatico o ripugnante, hanno poi scoperto di piacersi, di sentire una forte attrazione o anche di amarsi”.
Un libro romantico e delicatamente erotico insieme: è così che lo aveva pensato?
“Sì. Desideravo che il romanzo restasse nel genere rosa, ma che allo stesso tempo riuscisse a dare un po’ più di colore alle scene d’amore. Per cui ho abbozzato i dettagli con delle sfumature un po’ più ‘rosse’ e, quindi, un po’ più erotiche. Ma non troppo accennate. Questo perché credo che, svelandoli leggermente in un ‘vedo-non vedo’, possano piacere un po’ a tutti. Sia ai lettori che non gradiscono le scene approfondite e dettagliate, sia a chi invece lo desideri. Secondo me così è anche più intrigante e stimolante: se si descrive tutto nei minimi particolari, all’immaginazione poi rimane veramente poco”.
Secondo lei, che significato ha raccontare dell’amore con la ‘A’ maiuscola nell’epoca del ‘mordi e fuggi’?
“Proprio perché non c’è nel mondo reale e le persone non lo trovano nel mondo reale, è molto importante scriverne. Affinché lo si trovi almeno nel mondo fantastico. Il genere rosa ha sempre avuto molto successo. Ma ultimamente si è registrato un considerevole aumento dei lettori. E questo perché probabilmente in molti sperano di trovare in un libro quello che cercano, ma che non trovano, fuori, nella vita reale. Io stessa, ad esempio, scrivo storie che mi piacerebbe vivere realmente e alle quali non saprei resistere. Ma non credo che in questa epoca non ci possa essere l’amore vero. Anzi, proprio perché oggi c’è molta più libertà, penso che chi si sposa oggi lo faccia davvero per amore. Sicuramente è diminuita la quantità, ma è aumentata la qualità”.
Per tutta la durata del libro è Susy che racconta le vicende in prima persona, ma nell’epilogo Mike prende parola: ci spiega la scelta di concludere con le note personali del protagonista maschile?
“Innanzitutto, l’epilogo – così come altri quattro capitoli – è un’aggiunta: nella versione online non c’era. Ho deciso di concludere la storia con ‘la versione dei fatti’ del protagonista maschile un po’ per spiegare la sua psicologia, offrendo l’altro punto di vista. Ma soprattutto per introdurre il seguito: non a caso, Mike afferma che d’ora in avanti sarà lui a parlare”.
Quali sono i motivi che la spingono a raccontare il ‘dopo’: ha per caso dato retta a chi ha definito il suo romanzo, riferendosi soprattutto al finale, troppo improbabile e sdolcinato?
“No. Il seguito l’ho pensato per gratificare coloro che si sono appassionati alla storia e si sono innamorati dei personaggi. Anche a me è capitato di leggere un libro del quale avrei voluto conoscere il seguito. Ed io stessa mi sono chiesta cosa potrebbe succedere ai miei personaggi. In genere, quando un romanzo rosa ha un seguito, è perché l’autore ha deciso di far litigare i personaggi. Dato che Susy e Mike litigano già abbastanza, dico solo dire che ho risolto con un altro escamotage, per risolvere la storia in maniera sempre romantica, ma con ironia e divertimento. E poi stavolta sarà Mike, il protagonista maschile, a parlare in prima persona”.
Chi è Valeria Luzi
Ha trentatré anni. È nata e vive a Roma, dove ha conseguito la laurea in Estetica. È un'amante passionale della letteratura e scrive da quando era bambina. Le sue prime pubblicazioni risalgono al 2009, con la favola 'Figa book' e al 2012 quando, su ‘Amazon’, ha pubblicato il reportage di viaggio 'Che ci faccio a Medjugorje?'.'Ti odio con tutto il cuore' è il suo primo romanzo.
Valeria Luzi
Ti odio con tutto il cuore
Newton compton
Pagine 288
Euro 9,90 (ebook Euro 4,99)
Valeria Luzi
Ti odio con tutto il cuore
Newton compton
Pagine 288
Euro 9,90 (ebook Euro 4,99)