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4 Dicembre 2024

Aida Satta Flores: "Il talento non ha bisogno di uno show”

di Silvia Mattina
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Aida Satta Flores: "Il talento non ha bisogno di uno show”

L'album 'Bellandare' segna il gradito ritorno della passionale cantautrice palermitana, che ci rivela come è nato il suo progetto in opposizione alla speculazione dei cosiddetti Talent, tra bellezza, poesia e tante illustri collaborazioni

"Il  mondo si divide in parolai e parolieri" dice Aida Satta Flores e lei rientra a pieno titolo nella seconda categoria, lo dimostra il suo nuovo album 'Bellandare', un progetto discografico ricco di sonorità mediterranee, teatralità, ironia e tutta la bellezza della canzone d'autore italiana. In una società bombardata dai media e dalla iper-produzione a breve scadenza del consumismo discografico, Aida racconta il lento ma intenso processo di registrazione dell'album tra le montagne del paesino siciliano di Petralia Soprana, vero e proprio centro d'ispirazione 'bucolica' per molti grandi artisti (Leo Gullotta, Giovanni Sollima, Mimmo Locasciulli e Vincenzo Mancuso fra i tanti). La cantautrice sicialiana si  racconta confidando aneddoti e poi non risparmia nessuna critica agli attuali show musicali della tv nostrana e al Festival di Sanremo; lo fa  spiegando il significato che è dietro al titolo del  nuovo singolo,  'Oh Mà' , che vuol comunicare la sua lotta al sistema di sfruttamento dei giovani nei Talent Show (The Voice e X- Factor) e all'inutilità delle scuole cantautoriali, perchè  il talento "non ha bisogno di uno show, perché se c'è brillerà in ogni caso".

Aida Satta Flores, il titolo del tuo nuovo album,'Bellandare', nasce da un viaggio che segue traiettoie definite attraverso concetti quali bellezza e poesia, il tuo è più un inno alla gioia o un grido di aiuto?
"Una speranza di un possibile viaggio all'incontrario. Avrei voluto intitolare l'album con una frase molto lunga, tratta dalla prima canzone dell'album ('A cuore nudo'), che è un mio manifesto al ruolo dell'artista nella società: c'è un'assenza in giro di bellezza, ci vuole un viaggio all'incontrario. Quest'espressione per me significa riappropriarci dell'umanità perduta, quindi spegniamo le televisioni, i media e questo "mondo adulto" che vuole togliere all'individuo la libertà di "'andare fra le favole in mutande' come cantava Franco Fanigliulo in 'A me mi piace vivere alla grande'. Nell'album ci sono solo due cover : 'A me mi piace vivere alla grande' di Fanigliulo (Festival di Sanremo 1979) e 'Tutto bene' di Greg Cohen e Mimmo Locasciulli. Parlare di Bellezza e di Poesia è una mia esigenza, in quanto sono argomenti insiti nell'uomo ma che i media vogliono spegnere e uccidere, globalizzandoci e rendendoci tutti uguali. Un esempio sono i talent show che presentano tanti giovani 'urlatori', alcuni di loro anche molto bravi tanto che la mia non è una critica verso di loro ma nei confronti del sistema. I produttori spremono le doti di questi giovani inesperti per uno o due anni e poi li buttano via, distruggendo i sogni degli artisti veri e stimolando i ragazzi più all'apparire che all'essere. Una volta i cantautori avevano più tempo per pensare e distendere la propria personalità di fronte all'universo, come ho fatto io stando due anni in studio di registrazione sulle montagne di Petralia Soprana in Sicilia. Qui ho ospitato gli amici artisti che ho amato, che sono Giovanni Sollima, Mimmo Locasciulli e Vincenzo Mancuso. Quest'album è stato pensato, studiato e appassionato!".

Il tuo nuovo album è uscito poco prima dell'inzio del Festival di Sanremo, da ex cantante in gara qual è il tuo pensiero?
"Il contenitore è sempre lo stesso e il Festival di Sanremo è lo specchio del Paese, di quell'Italia che non mi piace ma che fa parte della nostra tradizione, come l'albero di Natale e il panettore. Il Festival è una grande vetrina e il mio mestiere e quello di scrivere canzoni, ho quindi deciso di provarci e di proporre due brani del nuovo album: 'Oh Ma', una canzone dedicata anche alla tv contro i talent show e la globalizzazione, un brano non proprio nazional popolare in un contenitore che lo è decisamente; 'La solitudine magnifica' è invece una lettera a mio figlio. Anche senza la visibilità del Festival sono riuscita a far pubblicare il mio album. A me sembra sempre di più un tv format, uno show, e la musica dov'è? È uno spettacolo e non si chiami musica”.

Nel 1985 hai vinto il Festival di voci nuove Castrocaro. Se dovessi iniziare oggi, nel 2015, il tuo percorso professionale parteciperesti a un Talent show quale X Factor?
"Assolutamente no, perché esiste un'altra Italia musicale che si fonda sulle etichette indipendenti. Per fortuna la rete ha dato la possibilità anche agli artisti indipendenti di farsi conoscere, dando voce ai loro pensieri e spazio alla loro creatività. Sono contraria ai 'coach' per l'artista, esistono i conservatori per imparare a suonare strumenti musicali e sono contro quelle scuole create da grandi artisti – Mogol per fare un esempio - che insegnano il mestiere del cantautore illudendo e facendo pagare tanti soldi a giovani dalle tante speranze. Il talent show già nell'espressione è lo spettacolo del talento; quest'ultimo però non ha bisogno di uno show perché se esiste brillerà in ogni caso (anche nei meno giovani)! Io guardo tutte le puntate di X- Factor come se fossi al Bingo, e ho notato che quasi tutti i giovani urlano, e sono pochi quelli che mantengono tonalità basse, è come se volessero mangiarsi il palco. È quasi paradossale che il vincitore di X- Factor 2014, il siciliano Lorenzo Fragola, compaia già nella categoria dei big del Festival di Sanremo, mentre molti altri grandi cantanti risultino tagliati fuori (vedi Patty Bravo, Paola Turci, Mariella Nava e Niccolò Fabi). Questo è uno schiaffo morale per chi suda e chi vive di musica tutto l'anno e non durante i tre mesi dello show. Quando vinsi Castrocaro avevo un produttore di quelli 'all'antica', Edoardo De Angelis, grande personalità nel mondo della musica e primo produttore dell'album di Francesco De Gregori e Antonello Venditti nell'allora nascente Folkstudio di Roma. De Angelis mi aveva conosciuta a un concorso siciliano e con la lentezza di un cantautore, nell'arco di un anno avevamo lavorato con canzoni scritte da me. Dopo la vittoria a Castrocaro e la partecipazione al Festival di Sanremo (era il 1986) finì la collaborazione con De Angelis, il suo disappunto verso la tv nasceva dal fatto che mi considerava una cantante da Folkstudio, da Premio Tenco, da album e non da successo mordi e fuggi. Il mondo si divide in parolai e parolieri e io faccio parte di quest'ultima categoria, ho fatto studi classici di lettere e filosofia e di conseguenza la speculazione filosofica è insita in me. Le mie canzoni non sono costruite ad hoc per piacere a una studiata fascia di ascoltatori ma sono mera traduzione in musica di momenti della mia esperienza di vita, ed è per questo che i miei fan, che conoscono le mie ben 270 canzoni, conoscono la mia lingua e l'hanno chiamata Aidese".

In questo momento storico assai delicato per i ripetuti tagli alla cultura, questo nuovo progetto musicale è realizzato con la collaborazione di tanti artisti importanti: Leo Gullotta, Mimmo Locasciulli, Giovanni Sollima e molti altri. Ci sono ancora delle possibilità per innovare nella musica italiana?
"Sì, e la forza non può che partire dagli indipendenti, perché loro hanno meno soldi delle case discografiche che sono diventate dei centri commerciali. I grandi produttore hanno già mietuto successi e sono proiettati verso la produzione di artisti internazionali. Quindi, per motivi di marketing, accelerano i tempi di crescita di un'artista fino a 'bruciarlo'. In questo modo la bellezza e la cultura della musica italiana si stanno perdendo. Riguardo alla promozione della bellezza culturale italiana, portando il mio esempio, le etichette indipendenti superano le grandi, infatti il mio disco è stato pubblicato questo 3 Febbraio con l'etichetta indipendente Riserva Sonora di Marco Mori (un artista che si è da subito innamorato del mio album e mi ha dovuta corteggiare per un po' di tempo prima di farmi cedere) che di certo non può possedere la logistica di promozione delle 'Major', ma per me è comunque un successo il solo fatto che dei buoni musicisti amino letteralmente, il mio album.
'Bellandare' è stato artisticamente prodotto da Leonardo Bruno, direttore d'orchestra, che per dieci anni è stato il fonico dei miei concerti, anche di quelli speciali, come "l'Aida Banda Flores", in cui ho coinvolto delle tradizionali bande di paese; il materiale registrato l'ho poi fatto confluire in un cd uscito nel 2005 contenente canzoni inedite da me scritte e registrate live. Grazie a questo progetto ho vinto numerosi premi: il "De Andrè", il "Mia Martini" e il "Lunezia" al valor musical-letterario della canzone italiana e sono stata invitata da Claudio Baglioni alla Fondazione 'O Scià', cosa che mi ha fatto raccogliere consensi, seppur non televisivi. Tornando a Bellandare ho una "chicca" o una menzione, per ogni artista che con me ha collaborato:
Giovanni Sollima: una domenica del 2009, eravamo davanti a un piatto fumante di pasta al forno ad ascoltare il mio album 'A cuore nudo', per il quale avevo trovato in Leo Gullotta un perfetto banditore (perché una volta le notizie venivano urlate per strada e nella piazza) che in dialetto siciliano urlasse il pericolo della 'Morte della Bellezza e della Poesia'. (A cuore nudo ha vinto nel 2009 due premi al Festival degli autori di Sanremo come miglior arrangiamento e miglior canzone.) Giovanni mi disse 'quando decidi di fare un album se per caso passo per la Sicilia, ci mettiamo d'accordo, entro in studio e ci facciamo una suonata'. Dopo due anni è venuto in studio e ha fatto ben più di 'una suonata': ha collaborato a tutto l'album, suonando il violoncello base (che era stato pensato da Leonardo Bruni) e anche i due assoli finali, in cui ha tradotto esattamente quel che io ricercavo; in 'Baci e spine' avevo bisogno nella parte finale, di un mitra contro le cose brutte del mondo, e lui lo ha reso reale, suonando il violoncello come fosse una chitarra elettrica.
Vincenzo Mancuso: ha prodotto e arrangiato dei dischi di successo per Francesco De Gregori (da ricordare Il bandito e il campione). Mi ha guidato con la sua chitarra in moltissime canzoni dell'ultimo album, una fra tutte l'inizio del Ballo della vita dove è riuscito a evocare un set naturalistico di mosche ronzanti su carcasse di cavalli morti.
Mimmo Locasciulli: nell'album ha fatto il 'coretto', ha suonato il pianoforte e ha fatto il duetto con me. Mimmo non voleva lasciarci più, era così contento che voleva continuare a collaborare. Ecco, questo per me significa 'successo': vedere grandissimi artisti riuscire a emozionarsi con le mie canzoni e gioirne. Infatti penso che questo sia il disco più bello della mia vita. Se non l'avessi scritto io, di certo me lo comprerei!”.

Aida_Satta_Flores_Bellandare_cover.jpgBellandare

tracklist
1 A cuore nudo     
2 Il ballo della vita     
3 La solitudine magnifica     
4 Tacco e stacco
5 Quannu crisciu (Prologo)
6 Oh mà
7 A me mi piace vivere alla grande
8 Il mare è sempre più nero
9 Perereca da vovo'
10 Femmine Ie' Ie'
11 Tutto bene
12 Baci e spine
13 Il tempo di cantare    


NOTE BIOGRAFIOCHE DI AIDA SATTA FLORES:

1981 – Vince il Concorso Teen-agers sezione Canto e Teatro.
1985 – Vince il Concorso per voci nuove di Castrocaro.
1986 – Partecipa al Festival di Sanremo con il brano Croce del Sud, firmata assieme a Roberto Colombo ed Elio Aldrighetti.
1989 – Partecipa al Festival di Sanremo e vince il Premio della Critica con il brano Certi Uomini, brano prodotto da Pino Longobardi e Gino Paoli.
Partecipa alla seconda edizione del “Concerto d’Autore al femminile”, manifestazione organizzata da Amilcare Rambaldi ed Enrico De Angelis (Club Tenco), insieme a Vanoni, Martini, Casale, Turci, Poli e Nava e vince il Premio “Rino Gaetano” come migliore autrice di testi e musiche.
1992 – Partecipa al Festival di Sanremo con il brano Io scappo via e la produzione dei Nomadi-
1993 – Pubblica l’album Il profumo dei limoni (CGD) che contiene il brano Un bersaglio al centro in duetto con Augusto Daolio, che diventa sigla televisiva della trasmissione “Bella Estate” su rai1.
Segue tournée a fianco de i Nomadi.
2000 - Con la Compagnia del Teatro Biondo Stabile di Palermo, recita e canta nella commedia musicale “Annata Ricca”, in cartellone nei Teatri stabili di Milano, Venezia, Trieste, Padova, Messina, Palermo, Ragusa, Trapani, Brescia.
2003 -   Pubblica il suo secondo album Voglio Portarti Musica.
2004 - Aida scrive la canzone La voce dell’amore inserita nell’album Corpo estraneo dei Nomadi.
2005 – È impegnata nel tour “Aida Banda Flores”- promosso da I Beni Culturali della Regione Siciliana – che coniuga la musica d’autore con le sonorità bandistiche.
Partecipa all’evento O Scià, invitata da Claudio Baglioni con il quale duetta.
2007 – È ospite della VI edizione del Premio De Andrè, a Roma, con Simone Cristicchi ed Antonella Ruggiero.
2008 – Riceve il prestigioso Premio Speciale Mia Martini “Donna Live”, a Bagnara Calabra.
È ospite alle tre edizioni dell’Independent Music Day, al fianco di Baccini e Povia, a sostegno della Musica Italiana: a Sanremo, Benevento e a Faenza (all’interno del M.E.I.).
Il 26 luglio ad Aulla (Massa) le viene riconosciuto il Premio Lunezia live 2008 al valore musical-letterario delle sue canzoni.
Nell’estate pubblica il cd-live il cd-live + dvd Aida Banda Flores, su etichetta Latlantide, edizioni Emi Publishing.
2009 -   Riceve 2 riconoscimenti durante il Festival Internazionale Suono dal Salento: il Premio Miglior Artista 2008/2009 e il Premio Fuori dal coro.
Riceve altri 2 prestigiosi riconoscimenti al Festival degli Autori di Sanremo, al teatro del Casinò di Sanremo: Premio della Critica e Premio Miglior Musica, per l’inedito A cuore nudo, special guest Leo Gullotta, arrangiamenti Leonardo Bruno, concept video Oliviero Toscani.
Il 14 febbraio Aida è ospite del XVII Tributo ad Augusto Daolio, leader storico dei Nomadi, a Novellara (R. Emilia), insieme a Giusy Ferreri e Ligabue.
2011 – Con una nuova formazione musicale, effettua i concerti del tour “A cuore nudo”, tra il “similjazz” ed il popolare.
2012 – Aida scrive e registra molte delle nuove canzoni del concept-album Bellandare, prodotto dalla stessa Aida e da Leonardo Bruno con la partecipazione di grandi collaborazione: Leo Gullotta, Mimmo Locasciulli, Edoardo de Angelis, Giuseppe Milici, Giancarlo Parisi, Vincenzo Mancuso, Giovanni Sollima.
2014 – Esce singolo Tacco e Stacco, con la partecipazione straordinaria di Giovanni Sollima, che fa da apripista al nuovo album. Il videoclip vede la firma di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita (Uroboro Project).
2015 – Per l’etichetta Riserva Sonora con distribuzione Self, Made in Etaly e R-Esistono pubblica l’album Bellandare, anticipato in radio dal singolo Oh mà.
www.aidasattaflores.it
www.riservasonora.com
www.facebook.com/pages/Aida-Satta-Flores/43898953207


Aida Satta Flores - Tacco e Stacco (Official Video)

 

 
Aida Satta Flores - Oh mà


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