Il grande sacrificio di vivere per la musica: le impressioni di una giovane cantautrice, dotata sin dalla nascita di una voce perfetta, soave, grintosa come una scossa elettrica
Iulia Greco, giovanissima cantautrice italiana, è un talento autentico del nostro panorama musicale. Canta sin da quando era bambina, facendo dell’arte musicale il suo unico mestiere, con tutto quel che ne è conseguito: orari impossibili o inesistenti; lunghissime giornate di prove in sala di registrazione; concerti ed esibizioni in tutte le parti d’Italia senza mai riuscire a fermarsi un attimo. Insomma, una vita di sacrifici totalmente dedicati all’arte musicale, in cui si finisce col rinunciare a tutto: amici, divertimenti, ‘fidanzatini’ e via dicendo. L’obiettivo di riuscire a vivere di musica è difficile da raggiungere in Italia, poiché molte professioni, considerate artistiche - cioè che producono beni ‘immateriali’ - non sono ben viste in un contesto sociale caratterizzato soprattutto da problemi materiali e immediati. Eppure, proprio questo considerare le professioni artistiche una sorta di ‘hobby’ o un interesse collaterale è quel che sta ‘appiattendo’ le vere professionalità di questo Paese, completamente ‘prono’ alle esigenze d’immagine richieste dal grande pubblico e scarsamente propenso a selezionare musicisti e artisti in base alle loro effettive qualità. Ne abbiamo parlato con questa giovane cantautrice, che di talento ne ha davvero da vendere.
Iulia Greco, cosa significa vivere di musica?
“Vivere di musica significa non avere mai la completa certezza di poter arrivare a fine mese, ma allo stesso tempo senza non vivrei: non riesco ad immaginarmi a fare qualcosa di non artistico. Poi c’è anche tutto il resto: sacrifici, intere giornate di prove, vita privata ridottissima, se non quasi azzerata...”.
Quando l’arte diventa professione, passione e divertimento finiscono?
“Quando insegui per una vita intera un'obiettivo e, finalmente, questo diventa realtà, passione e divertimento raggiungono l'apice del loro successo. Passione e divertimento aiutano molto un artista: sono gli ingredienti principali che deve mettere nel proprio lavoro. Certamente, bisogna anche non ripetersi e sapersi rinnovare in maniera originale. Detto in estrema sintesi, bisogna essere consapevoli di dover crescere, con ostinazione e tenacia, ma anche con molta umiltà. Senza questo tipo di approccio nei confronti del proprio mestiere, non si impara mai nulla”.
Qual è il problema principale di una cantautrice donna?
“Il problema principale di una cantautrice donna o, meglio, di una donna che desidera intraprendere una carriera artistica è quello di doversi sempre proteggere dagli ‘avvoltoi’... Il mondo femminile è penalizzato da una mentalità che definire obsoleta o superata, ormai, significa affermare una banalità”.
Non c’è un eccesso di ‘immagine’, oggi, nell’industria della produzione musicale? Da cosa dipende, secondo lei?
"C'è un 'enorme' eccesso di immagine. Secondo me, dipende dalla fascia d'età delle persone che oggi seguono la musica, molte delle quali troppo ‘acerbe’ per capire la vera essenza di uno stile musicale rispetto a un altro. Di conseguenza, l’industria discografica, per riuscire a vendere, si è dovuta adeguare alle scelte del pubblico, sfornando ‘meteore’ e stelle cadenti...”.
La musica dev’essere per forza ‘ribelle’, oppure può anche limitarsi a creare atmosfere particolari?
“La musica deve avere un giusto equilibrio e non deve essere una cosa imposta o forzata. Deve liberare quell’ispirazione che parte dal cuore, per arrivare nell'animo delle persone”.
NELLA FOTO: IULIA GRECO
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