Il mensile di informazione e approfondimento che
intende riunire culturalmente il nostro Paese nel pieno rispetto di tutte le sue tradizioni, vocazioni e ispirazioni ideologiche e politiche.
diretto da Vittorio Lussana
Area Riservata
4 Maggio 2024

Lisa Manara: "L'anoressia è una sovrana capace d'instaurare una vera tirannia"

di Iulia Greco
Condividi
Lisa Manara: "L'anoressia è una sovrana capace d'instaurare una vera tirannia"

'Regina su di me' è il nuovo singolo, disponibile in radio e sulle piattaforme dal 12 aprile scorso, creato da una cantante e musicista versatile e preparatissima: una metafora potente del disturbo alimentare che ha segnato un capitolo oscuro della sua vita
 
La cantautrice Lisa Manara, nella sua carriera ha condiviso il palco e lo studio di registrazione con alcuni dei nomi più rispettati nel panorama musicale italiano e internazionale, spaziando da Tommy Emmanuel a Gianni Morandi e, più di recente, ha aperto alcuni concerti di Fabio Concato. Pertanto, oggi ci parla del suo universo emotivo con il lancio del nuovo singolo: 'Regina su di me'. Il brano, disponibile in radio e sulle piattaforme dal 12 aprile scorso, è una sorta di intimo viaggio attraverso le sfumature della sua evoluzione personale. L’artista intreccia le corde della sua anima, svelando il dialogo interiore con quella che lei ha chiamato "Regina": una metafora potente del disturbo alimentare dell’anoressia, che ha segnato un capitolo oscuro della sua vita circa un decennio fa.
La composizione è nata dalla collaborazione con Youssef Ait Bouazza, la cui idea melodica ha fornito terreno fertile su cui il testo della Manara ha preso forma. Federico Squassabia, con il suo pianoforte 'sordinato', ha poi arricchito l'arrangiamento con una sequenza di note che fluiscono in dettagli elettronici, mentre i cori armonizzati rafforzano il dialogo tra Lisa e la sua 'Regina': un'entità che, pur essendo fonte di illusoria potenza, ha rivelato la sua natura tirannica e restrittiva. 'Regina su di me', inoltre, si distingue non soltanto per il suo profondo significato, ma anche per l'intima produzione che mira a esplorare le dinamiche della vulnerabilità e della resilienza. Il brano è, dunque, anche un promemoria sul potere trasformativo dell'arte e della musica: veicoli attraverso i quali Lisa ha cercato di trasmette il messaggio che, nonostante certe battaglie interne, è possibile ritrovare la propria forza e ricomporre i frammenti di sé. Nella sua evoluzione artistica bisogna anche sottolineare che Lisa Manara ha condiviso il palco e lo studio di registrazione con artisti di calibro dei Quintorigo, Tommy Emmanuel, Eric Sardinas, Diunna Greenleaf e Ricky Portera. E che la sua esperienza come vocalist di Gianni Morandi nel 'D’amore d’Autore Tour' ha ulteriormente arricchito il suo percorso, testimoniando notevole versatilità nell'affrontare e interpretare diversi generi musicali, mostrando una sensibilità originale. Abbiamo perciò deciso di approfondire insieme a lei queste tematiche piuttosto complesse, attraverso un’intervista che riportiamo qui di seguito.
 
GentiLisa_verticale.jpglissima Lisa, ti va di raccontarci di cosa parla precisamente questo tuo nuovo singolo, intitolato ‘Regina su di me’?
“Regina su di me”, metaforicamente rappresenta il disturbo alimentare dell’anoressia, che ha governato la mia vita circa un decennio fa, in un momento in cui non trovavo il mio posto del mondo e ‘assottigliarsi’ era il modo per non occupare spazio e passare quasi trasparente. Il testo si sviluppa in un dialogo immaginario con la ‘Regina’, che è “seduta, accanto a me, spettatrice silenziosa”. Appare come una figura maestosa, affascinante, capace di dare l’illusione di una sicurezza, di non essere sola, di essere potente, ma al contempo dipendente, priva di ogni forza, perché ti plagia e ti riempie di regole, abitudini che finiscono per annullare ogni slancio vitale asservendo ogni azione quotidiana al mantenimento di questa nuova identità. Nel ritornello, c’è la promessa che mi feci quando, pian piano, uscii da questo vortice e recuperai i pezzetti di me che avevo quasi dimenticato”.
 
Ma questa tua tua anoressia da cosa dipendeva? Insicurezza? Una 'fissa' estetica? Una delusione del passato?
“Credo che questa malattia sia davvero complessa e abbia dinamiche che, ancora a distanza di anni, non riesco a decifrare. I disturbi del comportamento alimentare sicuramente non sono patologie dell’appetito, ma problemi legati alle relazioni e all’identità che le persone adottano per regolare se stessi. Penso che il tema del riconoscimento del proprio valore sia centrale in questo disturbo: la questione nasce dal fatto di non essere stati visti, ascoltati, capiti e riconosciuti per quel che eravamo. Questo crea una forte sensibilità ai giudizi esterni, che portano all'ansia. Di conseguenza, per reprimere quest’ansia, si tenta di tenere tutto sotto controllo e la cosa più semplice da controllare è proprio il corpo, attraverso il nutrimento”.

Il brano è accompagnato da un sottofondo di pianoforte: ci racconti com’è nato, che ruolo hai avuto tu in fase di creazione? Chi ha contribuito e come?
“Il brano è nato da un’idea melodica del batterista e autore Youssef Ait Bouazza, che mi piacque moltissimo. Perciò, decisi di lavorare alla stesura del testo. L’arrangiamento del brano si serve di pochi elementi: il pianoforte sordinato, registrato da Federico Squassabia, sembra rotolare in una sequenza di note da cui si originano dettagli elettronici, recuperati dagli armonici del piano. Un altro elemento centrale sono i cori armonizzati, che sostengono l’idea dialogica del testo. Fondamentale è stato il contributo di Mattia Dallara, che in fase di produzione ha colto appieno quale fosse il ‘vestito’ che volevo avesse questo brano”.

Parlaci Lisa_in_camicia.jpgun po’ di te: come ti sei avvicinata al mondo della musica e quale percorso hai fatto?
“La musica è sempre andata di pari passo con la mia vita: è cresciuta con me. Non ho saltato ‘tappe’, semmai le ho prolungate. Ricordo il mio babbo che, al sabato pomeriggio, faceva rimbombare la casa a suon di giradischi, ascoltando Pink Floyd, Dire Straits, Queen, Bowie e tutta l’ondata del rock inglese anni ‘70. Mia mamma, nel frattempo, suonava il pianoforte, appassionata delle sonate così intense di Beethoven. E mio nonno, che dopo il pranzo della domenica ci intratteneva con la sua fisarmonica e il suo canto. All’età di 5 anni, mia mamma mi propose di iniziare un corso di musica che si chiama ‘Yamaha’: un corso propedeutico, che associa il gioco allo studio del pianoforte e allo sviluppo dell’orecchio musicale tramite la voce. Da quel giorno, non ho mai smesso di studiare. Per anni ho studiato il pianoforte classico, ma sentivo che la voce era lo strumento che mi permetteva realmente di esprimere ciò che la musica mi richiamava e di entrare in armonia con le mie emozioni. Così, mi sono dedicata allo studio del canto al Conservatorio di Ferrara e, nel frattempo, ho sempre vissuto la musica dal vivo con tanti progetti musicali, dal rock al blues, sino ad arrivare alla musica sudafricana e poi al percorso da cantautrice”.

Quali sono i tuoi punti di riferimento musicale?
“I miei riferimenti artistici sono moltissimi e cambiano continuamente. La mia prima musa ispiratrice fu Janis Joplin, che mi folgorò con questa emotività travolgente. Nel tempo, ho avuto diversi ‘innamoramenti’ musicali, da Nina Simone a Cesaria Evora, da Fatoumata Diawara ad Anthony and The Johnson, da Jeff Buckley a Nick Drake, per poi approdare, infine, al cantautori italiani come Elisa, Dalla, Battiato, Tenco”.

AbbLisa_sul_palco.jpgiamo letto che hai collaborato con Gianni Morandi e Fabio Concato: che tipo di esperienze sono state?
“La collaborazione con Gianni è arrivata inaspettatamente. Il caso volle che il direttore della band, Alessandro Magri, cercasse cantanti in zona Bologna per un nuovo tour di Gianni Morandi. Quasi un mese di prove per mettere in piedi uno spettacolo che, in seguito, avremmo portato su circa 70 palchi: un lavoro completamente diverso da ciò che avevo fatto fino ad allora. Gianni è un gigante nella sua professione: aveva già nella sua mente il quadro di ciò che doveva essere il suo spettacolo e le centinaia di addetti, tra musicisti e tecnici, erano lì proprio per quello: creare uno spettacolo di qualità, che soddisfasse le emozioni della gente. Successivamente, ho avuto l’enorme piacere di aprire un paio di concerti di Fabio Concato, suonando alcuni brani scritti da me: è stata una magia unica. Mi ritengo davvero fortunata ad avere incontrato due artisti così incredibilmente umili, generosi, pieni di talento, totalmente al servizio di una musica mai banale”.

Progetti per il futuro? Un album? Un giro per l’Italia al fine di promuoverlo? Che farai quest’estate, insomma?
“A brevissimo uscirà l’Ep del mio progetto live: ‘L’Urlo dell’Africanità', di cui sono molto felice. Di certo, non tarderanno a uscire anche i brani che mi vedono come cantautrice: una dimensione sui cui ho intenzione di perseverare sempre di più. Quest’estate ci sono in programma tanti festival in giro per l’Italia, dove presenterò il mio progetto di musica ‘capoverdiana’. Farò anche dei concerti in solo, in cui presenterò i miei brani e poi, chissà... Solitamente, i miei piani si scompigliano sempre”.

Cover_Regina_su_di_me.jpg


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
EDITORE: Compact edizioni divisione di Phoenix associazione culturale