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A sei anni dalla partecipazione a Sanremo giovani, il gruppo bolognese torna con "Fino a toglierci la sete”, un disco nel quale le idee confluiscono in un prodotto 'autentico'
Nato nel 2006 i Milagro sono un gruppo formato dal cantante Francesco Cavazzuti e dai chitarristi e coristi Antonio Capolupo e Tommaso Stanzani. La loro storia inizia con l’album “Dieci gocce di veleno” nel 2007 cui segue, nel 2008, la partecipazioni tra i giovani al Festival di Sanremo con la canzone “Domani”, un brano da loro stessi definito autobiografico che esprime il disagio e l’incertezza che talvolta può colpire lo stato d’animo di chi insegue un obiettivo. La loro musica si ispira a cantautori italiani popolari tra i quali Battisti e Concato ma il loro sound acustico anglosassone suggerisce spunti folk e pop ed ha come riferimenti i Kings of Convenience oltre che Damien Rice e i Coldplay. Dopo il brano sanremese, “Domani” (che ottiene un discreto successo) i Milagro si fermano per raccogliere le idee e ricostruirsi dal punto di vista artistico. Una decisione difficile nata dalla consapevolezza che dopo la partecipazione al festival un nuovo disco sarebbe stato un 'atto dovuto', quasi un'operazione di marketing. Al duo iniziale, formato da Antonio e Francesco, si unisce Tommy. Sei anni di ricerca che portano a “Fino a toglierci la sete”, il loro nuovo album in uscita il 16 settembre. Il disco della ripartenza, che loro 'sentono' finalmente autentico, come ci raccontano (attraverso la voce di Antonio Capolupo) in questa intervista.
Ciao Antonio, come è nata la vostra band? “La nostra band nasce nel 2006, grazie all’incontro tra me e Francesco. Sin da subito emerge una forte sintonia artistica che ci ha portato in breve tempo a comporre i brani dell’album d’esordio, “Dieci Gocce di Veleno”. Nel 2012 durante la lavorazione del nuovo disco ci avvaliamo della preziosa collaborazione dell’amico Tommy, chitarrista, cantante, polistrumentista, che si è unito alla band come membro ufficiale”.
Avete compreso chi volete diventare “domani”? “Continueremo a raccontare le nostre esperienze attraverso questa grande opportunità che per noi è la musica. Un momento intimo e speciale in cui fare emergere, nel modo più istintivo e naturale possibile, uno stato emotivo: non potremmo mai rinunciare a tutto questo”.
Un periodo di riflessione, come quello che avete vissuto, lontano dai riflettori, rappresenta un periodo di crisi o un valore aggiunto per voi? “Nel nostro caso non c’è stato un momento di crisi ma una consapevole pausa, nell’attesa di rivivere il desiderio impellente di raccontarsi in un nuovo album”.
Dall’esperienza di Sanremo cosa avete tratto? “Sanremo rappresenta un’esperienza speciale per un artista, nel nostro caso desiderata e raggiunta con soddisfazione. In tre minuti si ha l’opportunità di presentare il proprio progetto al grande pubblico, per raccontarsi. Resistono indelebili le suggestioni vissute, dai ritmi promozionali frenetici di quei giorni e notti insonni, agli istanti palpitanti che hanno preceduto la nostra prima esibizione, accompagnati dall’orchestra”.
Come cantate nel “Sorso d’aria”, “la solitudine è un’attitudine” della vostra musica? “Ci sono due aspetti che convivono e sono fortemente connessi tra loro: da un lato la musica porta ad un inevitabile isolamento, una solitudine in questo caso desiderata come una conquista , 'l’appuntamento' che si ha con se stessi … dall’altro il desiderio di condivisione che trova compimento nel live, momento ideale per fondere le emozioni”.
Come è nata l’aggiunta nel gruppo di Tommaso Stanzani, chitarrista e cantante? “Chiusi in sala prove per la composizione del nostro nuovo album, è nata l’occasione per invitare amici musicisti con cui sperimentare. Nel corso di queste session è emersa una sorprendente alchimia musicale con Tommaso Stanzani, (Tommy), che ha dunque accettato con entusiasmo il nostro invito di unirsi alla band come membro ufficiale.”.
Parlami di questo nuovo album. “Un brano che fin dalla composizione iniziale ci è parso speciale è “Viola”, la canzone che oggi si è caricata sulle spalle la responsabilità di fare da apripista all’album. Concepita in origine con un’altra idea di arrangiamento, si è deciso strada facendo di registrarla nuovamente, rivoluzionando la parte musicale in modo da rendere il brano a nostro avviso ancora più incisivo”.
Il bilancio artistico di questi ultimi sei anni? “Sono stati densi di scoperte ed esperienze musicali sotto i riflettori e non, tra giorni e notti insonni, viaggi, incontri, palchi, ma anche momenti in cui abbiamo preferito aspettare che le idee tornassero a fluire naturalmente in un nuovo album”.
Come definiresti “Fino a toglierci la sete”? “Un disco autentico, composto da 12 brani dalle sonorità pop con sfumature che attingono dal mondo folk, in cui si fondono momenti intensi e coinvolgenti e atmosfere intime, caratterizzate da un forte impatto emotivo. I testi rappresentano un intreccio di riflessioni dominate dall’incessante desiderio di liberarsi dalle fragilità e riabbracciare la propria essenza”.
Adesso il “domani” come lo vedete? “Sospeso .. possibilmente in musica!”
Milagro "Viola" (dal nuovo album "FINO A TOGLIERCI LA SETE)