Il video del singolo, contenuto nell’album ‘La mia vita è un film’ che celebra i 55 anni di carriera della cantante, pubblicato il 28 aprile scorso su YouTube, per la regia di Leandro Manuel Emede e Nicolò Cerioni
‘Il coraggio di chiamarlo amore’, nuovo singolo di Orietta Berti, estratto dall’album del 2021 ‘La mia vita è un film’, ha come focus il tema difficile e delicato della violenza sulle donne. Attraverso la lirica, scritta da Enzo e Tano Campagnoli insieme a Mario Guida, la voce della cantante di ‘Finché la barca va’ parla di violenza fisica, psicologica e sociale. Il brano poteva andare in gara a Sanremo, ma Amadeus preferì la più disimpegnata ‘Quando ti sei innamorato’. Tuttavia, secondo la nostra Orietta nazionale, si tratta di “un argomento sempre attuale perché, nonostante tutto, l’uomo violento, purtroppo, esisterà sempre”.
La data dell’uscita del video, tra la ‘Festa della donna’ e la ‘Festa della mamma’, sembra essere un richiamo simbolico al senso grave e profondo che questa traccia porta con sé, anche se ruota attorno a una struttura musicale apparentemente leggera. Il videoclip è incentrato su una coreografia di ballerini e ballerine sul 'Modulo Academy'. I movimenti dei performer comunicano le molteplici forme della disperazione, con una gestualità che ne descrive le ferite profonde. Il muro sullo sfondo si confonde con gli abiti color carne, mettendo idealmente a nudo i corpi, in una danza che diventa racconto e denuncia. Ecco il commento della cantante di Cavriago (Re) a ‘Il coraggio di chiamarlo amore’: “Il brano racconta di quando non è più amore, ma una prigione che priva la donna del diritto fondamentale alla vita. Nessuno può girare la faccia dall’altra parte, fingendo di non vedere. Così si diventa complici della violenza”.
Orietta Berti denuncia con fermezza i colpevoli dei femminicidi: mariti, compagni, fidanzati che annientano l’esistenza di donne, considerandole un oggetto di proprietà.
“Ogni anno aumentano le denunce e le morti violente per mano di fidanzati, compagni, mariti”, afferma la cantante, “tante sono ancora le donne che non hanno il coraggio di parlare e nascondono i soprusi per paura e per difendere i propri figli, succubi di una società che tutela ancora troppo poco le madri, le donne”.
Secondo Orietta Berti, una donna riesce a sentirsi in dovere di denunciare le violenze subite solo se ha delle ferite visibili, “ma è più difficile mostrare le ferite psicologiche: quelle rimangono per sempre. L’invisibilità delle ferite è un messaggio che non è una novità, ma credo sia una responsabilità per chi, come me, ha la possibilità di 'alzare' la voce, farlo. Non è mai abbastanza”.
QUI SOPRA: LA COPERTINA DEL SINGOLO: 'IL CORAGGIO DI CHIAMARLO AMORE'
AL CENTRO: UN ESTRATTO DAL VIDEOCLIP E ORIETTA BERTI IN UNO SCATTO PROMOZIONALE
IN APERTURA: LA COVER DELL'ALBUM DEL 2021