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28 Aprile 2024

VokalFest Junior: incontro con le scuole

di Arianna De Simone
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Il Festival di musica corale tenutosi nei giorni scorsi a Roma ha un doppio obiettivo, la socializzazione e l'inclusione: ne abbiamo parlato con Valentina Caferri di UniLink, che supporta il progetto

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Due giorni di musica e divertimento, all'insegna del canto corale giovanile. ‘VokalFest Junior’ ha portato sul palco 400 studenti under18, insieme alla ‘Cantoria dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia’ e al ‘Il coro che non c’è’, diretto da Dodo Versino, per una no stop fra musica sacra, pop, jazz, swing e gospel. Il festival si è svolto di recente a Roma e una delle location è stato il cortile dell’Università degli Studi Link, istituzione che supporta il VokalFest Junior, organizzato dall'associazione ‘Decanto’ e da ‘D07 Factory’ con il patrocinio di Regione Lazio e dei Municipi XIV e XIII di Roma Capitale. Abbiamo chiesto a Valentina Caferri, responsabile dell’Ufficio Terza Missione - Università degli Studi Link, di parlarci dell'iniziativa.

Valentina, noi sappiamo che la Unilink ha una ‘terza missione”, oltre a quella didattica e formativa: ce la vuole spiegare nel dettaglio?
“La Terza Missione rappresenta l’insieme delle attività con le quali il nostro Ateneo interagisce con la società civile, affiancando le missioni tradizionali di insegnamento (prima missione) e di ricerca (seconda missione). Attraverso le attività di ‘Terza Missione’, le Università dialogano con l'esterno, attivando processi di interazione diretta con la società civile, le Istituzioni e il tessuto produttivo, per valorizzare i risultati delle attività dell’Ateneo a favore dello sviluppo del ‘territorio’ di riferimento - inteso sia in senso geografico, sia in senso funzionale e, quindi, di campo di attività - per la promozione del sapere, dell’inclusione e dell’innovazione al servizio dello sviluppo sostenibile”.

Il VokaVokalFest_Junior_Francesco_Lener.jpglFest è un momento di importante aggregazione giovanile che ruota intorno alla musica: questo come si unisce alla vostra ‘missionì come università?
“La nostra Università è da sempre attenta alla crescita personale e professionale dei suoi studenti. Quindi, non soltanto studio ma anche sport, cultura e arte, in un'ottica di arricchimento della vita universitaria e creazione di una comunità. Vogliamo essere un punto di riferimento e di aggregazione dei giovani della città di Roma e la musica è sicuramente un mezzo importante. Abbiamo ospitato, nelle scorse settimane, un evento musicale interessante per i giovani: il concorso ‘Sette note romane’. Abbiamo accolto il Volkafest Junior con la volontà di realizzare un momento di incontro tra e con le scuole. Ed è, per noi, un'iniziativa importante, anche per favorire l'inclusione e la socializzazione tra i giovani e con le famiglie”.

Il VokalFest si è svolto, in una delle sue due giornate, nel cortile della vostra sede romana: qual è la sua storia?
“La sede principale dell’Università degli Studi Link è il Casale di San Pio V, fatto costruire dallo stesso pontefice come sua dimora estiva nel XVI secolo, proprio nel punto in cui si incontravano gli acquedotti di Augusto e di Traiano. Dopo Pio V, il Casale è appartenuto a diverse famiglie nobili, tra le quali i Chigi, ma è stato anche lazzaretto, scuola di agraria, istituto per i non vedenti. È un luogo di straordinaria bellezza, che lascia senza fiato chiunque lo veda per la prima volta e che molti non conoscono. Lo scorso anno è uscito un ricchissimo volume, edito da Eurilink e curato da Francesco Scoppola e Francesco Siravo, dal titolo ‘Oltre il buio, oltre la luce’, che ne approfondisce ogni aspetto. Lo consiglio a tutti”.
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