Approvato in Cina un nuovo sistema di profiling che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe prevenire eventuali attacchi terroristici, ma che di fatto potrà essere usato anche per perseguire i dissenti del regime comunista di Pechino.
Il Governo di Pechino ha ufficialmente annunciato la creazione di un programma di intelligence che consenta di fermare eventuali attacchi terroristici prima che questi vengano messi in atto. Il Partito Comunista Cinese ha dato mandato alla China Electronics Tecnology Group di sviluppare un software di Intelligenza Artificiale (A.I.) capace di gestire una rete di informazioni immensa: l’A.I. raccoglierà informazioni sulle attività online dei cittadini cinesi, le mansioni lavorative e gli hobby, incrociando successivamente questi dati con quelli forniti dai servizi di intelligence tradizionali, individuando in questo modo i soggetti potenzialmente più inclini a compiere atti terroristici. Non solo, il partito comunista cinese intende sfruttare questo programma per individuare i dissidenti del regime di Pechino, favorendo il collegamento dell’intera rete internet cinese con l’intelligenza artificiale. Creare un gigantesco database di informazioni utili per prevenire l’attività criminale non è un'esclusiva cinese; infatti il profiling (analisi comportamentale praticata con fini investigativi) dei potenziali terroristi è una pratica sviluppatasi già da tempo anche negli Stati Uniti attraverso il finanziamento del programma EMBERS (Early Model Based Event Detection using Surrogates) le cui finalità sono le medesime del programma cinese.