Ridotta a brandelli, tra contrapposizioni forzate e giochi di bianchi e di neri, di rossi e di grigi, di neri e di verdi, ti aggiri sui canali televisivi più morta di ogni morto, putrefatta come una carcassa maleodorante. Amarti significa trafugare cadaveri dalle tombe, atto atroce di colpevole follia, poiché Lazzaro era morto da tre giorni, mentre tu sei persino indegna di avere una sepoltura. Nulla ha più vita nei tuoi vecchi equilibri, sulle tue belle bandiere, della speranza di poter vivere tutti in una sola nazione. Nulla più rimane delle posizioni logiche, delle più alte strategie. Tutto ormai si riversa in soluzioni di basso profilo, tatticismi poveri di spirito, sommatorie di gente alla rinfusa senza uno straccio di coerenza, di spontanea autenticità. Ogni questione viene immolata in nome di una vita di corpi senz’anime, in cui tutti vogliono tutto poiché anche la moglie di Cesare non è più al di sopra di ogni sospetto.