Eddai, Bruno Vespa: ma ti piacciono proprio così tanto le riproduzioni in plastica delle case in cui vengono commessi i più efferati delitti? Ma guarda che sei proprio tremendo! Io non ti seguo più da tempo, ma venire a sapere che ti sei messo a giocare con le ‘automobiline’, così come avevi fatto con i carri armati ai tempi dell’invasione americana dell’Irak, mi ha fatto venire il sospetto che a te, da bambino, i compagni di scuola ti abbiano brutalmente negato la gioia di condividere soldatini, figurine dei calciatori, riproduzioni della Ferrari di Niky Lauda e così via. Non dirmi che hai passato l’infanzia a giocare da solo con la ‘Batmobile’, quella che aveva il pulsante rosso sul cofano per lanciare i ‘razzetti’ di plastica: ma che tristezza! Molto meglio Barbie e Ken che facevano sesso estremo, allora, no? Per fortuna che non sei un giornalista sportivo, altrimenti mi costringevi Jacopo Volpi, Fulvio Collovati e il mio amico Alberto Rimedio a un torneo di ‘Subbuteo’ in diretta. Almeno Santoro fa un po’ di cinema, con le sue ‘fiction’ in cui ci racconta i divorzi dei politici, le loro scappatelle erotiche o gli interrogatori più spettacolari ai pentiti di mafia, con baci in bocca ad Andreotti e tutto il resto. Guarda che quello là è capace di vincere un festival del cinema! E tu, invece? Sempre lì a giocare coi ‘pupazzetti’… Maddai! Vedi di fare il ‘bravo’, su! E riportami il ‘Risiko’ che ti sei portato via a Natale, per favore. Avevi detto che me lo riconsegnavi prima delle ferie di agosto e, invece, niente: non ti sei fatto più vedere, né sentire. Mica si fa così! E non ti sognare di chiedermi un’altra partita a ‘Monopoli’, per carità, ché l’ultima volta sei andato in ‘fissa’ con l’idea che in una delle villette di viale dei Giardini era stata commessa una strage, mentre la Matone ‘sacramentava’ sentenze e Crepet si imbrattava il maglioncino nuovo con la cotognata di mia mamma. Dai, su, Bruno caro: giochiamo a qualcos’altro. Ti insegno il biliardo, quello vero, con le ‘stecche’ da competizione che va in onda alle quattro del mattino. A patto che non ti mangi il ‘gessetto’, però…