Intervista alla fautrice di un nuovo manifesto dove viene posta al centro l'importanza della cultura come strumento di elevazione (ed evoluzione) dell'uomo
Non parliamo di laureati all’università della strada, né di gente che si informa sulla rete in modo sommario e nozionistico, ma di persone che hanno fatto della cultura una missione esistenziale, senza necessariamente ricorrere a un riconoscimento ufficiale. Miriam Sidis (pseudonimo che utilizza per rimanere anonima, ndr) del progetto ‘Diogene è nudo’ di Roma, è una di loro e ha presentato un manifesto dove viene posta al centro l'importanza della cultura come strumento di elevazione (ed evoluzione) dell'uomo. Per il nostro incontro, avvenuto in un locale di piazza Farnese, ha indossato una maschera veneziana sul volto per non svelare la sua identità.
Miriam Sidis, che studi ha fatto?
“Ho studiato in autonomia tutti gli argomenti dei licei classico, scientifico e linguistico. Sono facilmente reperibili online: basta scaricarsi i programmi e procedere per tappe. L’artistico l’avevo già fatto ufficialmente. Poi sono passata alle varie facoltà universitarie. Non mi bastavano le nozioni della mia laurea in sociologia, così ho studiato i libri del programma 3+2 di psicologia e poi quello di lettere con indirizzo Storia dell’arte. La mia sfida è continuare a studiare gli argomenti di medicina e ingegneria. Sogno di invecchiare studiando pittura all’accademia delle Belle arti. Così, per sfizio. Ma so già dipingere: a insegnarmi è stato mio padre, la scuola è arrivata molto dopo”.
A questo punto non sarebbe stato il caso di prendere una seconda o anche una terza laurea?
“Le cose sono cambiate ora, ma quando ho iniziato, dopo la mia prima laurea, presa 20 anni fa, non era ancora possibile studiare contemporaneamente materie di diverse facoltà. Quindi, sono andata avanti senza ambire al pezzo di carta. Per medicina, però, tenterò il test di ingresso, ma qualora non dovesse andar bene continuerò in ogni caso a studiare da sola”.
Può parlarci del progetto 'Diogene è nudo'
“Diogene di Sinope affermava che, nella vita, assolutamente nessun successo è ottenibile senza strenuo esercizio. Siamo un gruppo di persone che crede fermamente che l’accesso alla cultura debba essere libero. E, come Diogene, siamo profondamente critici verso i modelli imposti dalla nostra società. Ci riuniamo una volta al mese in simposi e parliamo di filosofia, letteratura, scienza, arte, ma anche giurisprudenza come in un’ideale Scuola d’Atene. Viviamo una fase storica dove i giovani vengono scoraggiati continuamente nei confronti dello studio. Ho fatto una sintesi di ogni materia e tutti i miei appunti, mappe mentali, schemi e collegamenti saranno disponibili anche a chi vorrà usufruirne entro un anno. Vorrei che presto vengano organizzate iniziative pubbliche dal sapore intellettuale. Come diceva un grande antropologo, bisogna farsi spazio e, se non è possibile diventare noi stessi, interstizio”.
Perché non vuole svelarci il suo nome?
“Perché non voglio essere considerata speciale o ricevere vantaggi personali, ma desidero che il mio messaggio venga divulgato. Per gli eventi pubblici indosso una maschera, come sto facendo ora. Approderemo presto sui social in modo strutturato, anche per proporre un paradigma diametralmente opposto al culto dell'immagine e dell'apparenza che dilaga sulle piattaforme".
Lei ha un QI di 142, tuttavia ha dichiarato di essere contraria ai test di intelligenza...
“Anche se gli attuali test non sono così, mi ricordano in qualche modo l’eugenetica. E mi sembra che abbiano già fatto diversi danni”.
Cosa fa per vivere, qual è suo lavoro?
“Non posso dirlo, perché sono nota nel mio settore, seppur di nicchia: diventerebbe troppo semplice risalire a me. Quindi, non posso rispondere a questa domanda. Ora la mia missione è 'Diogene è nudo'...”.