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21 Novembre 2024

Sista: "Dobbiamo liberarci dai nostri pensieri stanchi"

di Iulia Greco
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Sista: "Dobbiamo liberarci dai nostri pensieri stanchi"

“Siamo in ‘astinenza da palco’ e sicuramente il nostro ‘stop’, ancora in corso, non può essere dimenticato facilmente”: queste le parole di questa brava cantautrice con molte collaborazioni nazionali e internazionali di rilievo, approdata al suo primo singolo in italiano e ormai pronta a ‘spiccare’ il volo verso il successo

‘Sospesi’ (Mad Records) è il primo singolo in italiano di Sista: un’artista già molto conosciuta nell’ambiente, dotata di uno stile e di una vocalità frutto di 25 anni di esperienza sul palco e di collaborazioni che spaziano dal teatro alla televisione. Le sue qualità la collocano nel quadro della nostra canzone d’autore e incontrano la capacità di attualizzare in musica la realtà che stiamo vivendo. Ne scaturisce una nitida fotografia del nostro tempo, attraverso una canzone che riesce a immortalare i nostri giorni, le nostre sfide e contraddizioni. Sista, nome d’arte della cantautrice Silvia Gollini, è al suo primo brano in italiano, scritto durante il primo 'lockdown', nel marzo 2020. Una traccia che vede, oggi, la luce nella sua versione definitiva, prodotta da Marco Gollini e registrata, mixata e masterizzata negli studi di Mad Records. Non una canzone che vuol mettere in luce le difficoltà derivanti dalla pandemia, ma un brano che racconta, con intensità ed eleganza, il momento che abbiamo vissuto attraverso un flusso di pensieri che scaturisce nell’istante stesso in cui ci si ferma a riflettere su ciò che dobbiamo cambiare. Rallentare diventa la cosa più semplice da pensare, ma la più difficile da farsi. Il brano è accompagnato dal videoclip, per la regia di Marco Gollini, che vede protagonista la stessa Sista imprigionata tra alcune corde che la trattengono, così come tentano di fare certi pensieri stanchi dai quali, alla fine, riuscirà a liberarsi, accennando un sorriso. É la vita che rinasce, una volta liberi dai nostri lacci interiori. Bella e brava: non ci pensiamo due volte a sottolinearlo.

Sista carSista_2.jpgissima, puoi parlarci della nascita di ‘Sospesi’, il tuo nuovo brano e del significato profondo che questa canzone ha per te?
“Si. ‘Sospesi’ è il mio primo singolo in italiano. Nasce nei primi mesi del ‘lockdown’ e tutte le emozioni ancora in corso sono racchiuse nel suo testo. Questa pausa che ha sospeso il mondo rappresenta, per me, un incentivo a riflettere su dove stiamo andando. E il suo significato è cercare di cambiare qualcosa in meglio rispetto a ciò che stiamo vivendo. Come, per esempio, imparare a rallentare...”.

Quali sono le sonorità che hai voluto adottare in ‘Sospesi’?
“E’ una canzone che vuol essere un buon brano di cantautorato italiano. E spero di esserci riuscita”.

Cosa vuoi trasmettere attraverso la tua musica e come nascono le tue canzoni?
“La mia musica serve a raccontarmi, a mostrarmi, a esprimere i miei punti di vista liberamente, verso le persone. I miei brani nascono da ciò che mi accade o accende un input improvviso: può capitare ovunque, in qualsiasi istante”.

Quali sono i tuoi ascolti e come è cominciato il tuo percorso artistico?
“Sono fortunata nell’aver vissuto una generazione di ottima musica e miti italiani e internazionali. Oggi, ho serie difficoltà ad ascoltare la radio, non per superbia, ma per seria difficoltà, appunto. Il mio percorso è iniziato a 16 anni già sul palco: tanti live e poi tournee, televisione, teatro. Per i curiosoni c’è la mia ‘bio’ sul mio sito (cliccare QUI)”.

Quali sono le tue esperienze artistiche più significative?
“La mia prima tournèe con Alex Britti: straordinario musicista e persona eccezionale. Poi, le mie esperienze come vocalist nel mondo del professionismo italiano. E le mie esperienze all’estero cantando acid jazz, funk e soul per 25 anni. Da qui discende il nome Sista…”.

Parlando di attualità e dell’emergenza sanitaria in corso, come stai affrontando la situazione?
“Con la massima attenzione per la sicurezza. Dal punto di vista musicale, siamo in ‘astinenza’ dal palco e, sicuramente, il nostro ‘stop’, ancora in corso, non può essere dimenticato facilmente: la scarsa considerazione in caso di emergenza conferma quanto ancora questo Paese abbia da lavorare sul rispetto di alcune categorie”.

Come ti vedi fra 10 anni? E fin dove vorresti arrivare con la tua musica?
“Fra 10 anni vorrei vivere come Carol King: in un posto tranquillo e vivere ‘bene’, scrivendo canzoni. A me e alla mia musica piace ‘viaggiare’… E arrivare il più lontano possibile”.


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