La Lega si riunirà a Congresso in autunno dopo che per anni Matteo Salvini si era rifiutato di celebrarlo in una deriva sempre più a destra del suo Partito, a riprova di un populismo molto più ‘scarico’ di quanto si pensi
Congresso della Lega in autunno. Dopo che, per anni, Matteo Salvini si era rifiutato di organizzarlo (e se non decide di annullarlo). Il 'notizione' è giunto poco prima del mezzo 'flop' della manifestazione per un’Europa sempre più 'nera', organizzata a Roma da un Salvini sempre più 'appiattito' a destra. Un appuntamento al quale nemmeno i 'big' del suo Partito contavano di partecipare. Naturalmente, la strategia 'salviniana' non si smentisce e, prima del Congresso, si eleggeranno i segretari regionali, per 'blindarsi' un po’. Inoltre, il 'notizione' ha seguito di poche ore l’esibizione della presidente del Consiglio, da qualche tempo anche 'capocomico', che scambia il parlamento per il suo palcoscenico privato (‘The underdog’s playground’, per chi ama gli 'anglismi' inaugurati dalla PdC, in riferimento a se stessa, anche se uno dei suoi voleva una legge dello Stato contro i forestierismi, ndr) e si scatena in esibizioni degne del famoso "de inutilitate nutella nascondimenti barattolorum", per cui un comico vero venne epurato dalla Rai, che aveva già in odio l’intelligenza e l’arguzia proprio come oggi. Perché, ovviamente, l’arguzia altrui scatena l’invidia di chi non ce l’ha. Sia come sia, le questioni private e privatissime, tutte interne ai Partiti, tengono banco, mentre “c’è tutto un mondo intorno che gira ogni giorno” e sul quale governo e opposizioni, anziché decidere di lavorare insieme e trovare soluzioni condivise per limitare i danni o correre alla ricerca di un 'pace possibile', si 'scannano' per un nonnulla, con questa destra imbarazzante da un lato e i dioscuri Schlein e Conte, ancor più imbarazzanti, dall’altra. Ci perdonerete se in tema di 'capocomici' ci limiteremo a nominare Bibì & Bibò, tra il serio e il faceto. E se all’interno di questa pantomima da lacrime amare, ricordiamo che persino Antonio Tajani, dentro tanto imbarazzante nulla, rischia di essere scambiato per uno statista. Insomma, Basilicata, europee e in mezzo chissà cosa, mentre si susseguono gli attacchi degli Houti al transito delle navi, rischiando di mettere in ginocchio le attività portuali italiane (non crederete sul serio che le navi, costrette a circumnavigare l’Africa, poi entrino nel Mediterraneo, vero?), con il ministro Crosetto, uno dei pochi presentabili di questa specie di circo indigeribile, a spiegare con chiarezza tutto ciò che sta succedendo, rischi futuri compresi, inascoltato come una novella Cassandra in menopausa. Eccoli, dunque, al lavoro, i nuovi 'geni' della politica: da destra a sinistra, sono tutti un grido alla verità (la loro), alla soluzione geniale, che dura un giorno, perché tanto rimane sui social una dichiarazione, totalmente incapaci di andare oltre il sondaggio del lunedì che porta a quello del mercoledì e che porta il Paese che dovrebbero governare sull’orlo dell’involuzione autarchica, per volontà della maggioranza relativa degli elettori che continua a stare dieci punti sotto il vero Partito di maggioranza: quello di chi non ne può più di questi impreparati esibizionisti, buoni solo per le dichiarazioni 'roboanti' e che, a votare, non ci va.
QUI SOPRA: MATTEO SALVINI, VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
AL CENTRO: IL VICEPREMIER DURANTE IL SUO COMIZIO DI ROMA
IN APERTURA: LA FOTO DEL MANIFESTO PER IL TESSERAMENTO ALLA LEGA