'Liberi e Uguali' è la solita sinistra priva di progetto politico, che si riempie la bocca di parole d'ordine puramente di principio: questo il giudizio, inappellabile e 'tombale', di un'operazione che non ha avuto il coraggio di elevarsi al di sopra delle singole convenienze e antipatie personali
Alla fine, non c'è stato niente da fare: anche 'Liberi e Uguali' si è dimostrato il consueto 'cartello' elettorale totalmente privo di progetto politico. Non si tratta di un'operazione destinata a rifondare una nuova 'casa comune' della sinistra italiana, bensì si è trasformata nella 'zattera di salvataggio' di un pezzo di nomenclatura all'affannosa ricerca di una riconferma, dopo una stagione che ha logorato rapporti politici e anche personali. Ne abbiamo parlato con Bobo Craxi, il quale in queste ore non ha potuto far altro che alzarsi dal tavolo della trattativa con la netta impressione di essersi ritrovato in una sorta di 'riserva indiana', aggrappata a vetusti schematismi ideologici puramente di principio.
Onorevole Craxi, i socialisti saranno assenti dalle liste elettorali di 'Liberi e Uguali': cosa è successo?
"La situazione era oggettivamente proibitiva sul piano delle disponibilità elettorali: hanno prevalso logiche pre-politiche. È evidente che il progetto 'Liberi & Uguali' che esclude l'area socialista é destinato a diventare una lista 'arcobaleno' a trazione post comunista".
Se 'Liberi e Uguali' è frutto di una coalizione tra varie forze politiche minori, per quale motivo non si è riusciti a trovare nemmeno una singola collocazione per 'diritto di tribuna' ad Area socialista?
"Il progetto 'Liberi e Uguali' era nato dalla fusione di tre gruppuscoli parlamentari in cerca di rielezione, più o meno tutti riconducibili alla diaspora comunista: lo spazio era oggettivamente minimo. D'altronde, è probabile che il 'valletto' di Grasso abbia più peso politico e ruolo rispetto a noialtri che rappresentiamo dignitosamente una Storia centenaria. Cosa fatta, capo ha".
Siamo alla confusione totale, oppure la sinistra italiana ha proprio deciso di suicidarsi?
"La sinistra va verso una sconfitta che può essere anche più severa di quanto non dicano i sondaggi. È un 'tornante' della Storia che riguarda tutta l'Europa. E l'Italia non é un Paese estraneo a queste dinamiche politiche e sociali. Peraltro, anche unita, la sinistra andava incontro a una dèbacle. Renzi si è ormai spostato al centro, questi ex comunisti appartengono alla 'riserva indiana' della sinistra di opposizione e la posizione della sinistra riformista é rimasta sguarnita".
Quali sono i veri elementi negativi di tutta questa vicenda? Un'egemonia delle vecchie correnti comuniste, oppure il tentativo di 'scimmiottare' il movimentismo populista di altre formazioni politiche?
"Tutti i 'cartelli' elettorali hanno un trascinamento delle divisioni precedenti. E anche L&U non è risultata immune da questo. Una leadership inventata lì per lì per coprire un vuoto che, alla fine, ha determinato una certa confusione di linguaggio e di prospettiva. Metteranno al sicuro un piccolo 'pezzo' di nomenclatura, ma sul piano politico, già all'alba del 5 marzo questa esperienza é destinata a esaurirsi. La sinistra ha bisogno di un'identità politica italiana ed europea. 'Liberi ed Uguali', invece, é solo un'affermazione di principio, che non indica né un valore, né alcuna prospettiva".
Cosa prevede per l'immediato futuro? Ci sarà modo di ricucire la situazione, oppure stiamo veramente andando tutti verso il 'nulla', come dice il comico Gene Gnocchi?
"Non saprei dire se Gene Gnocchi sia la sentinella a cui domandare a che punto sta la 'notte della Repubblica'. Però, i comici hanno una certa sensibilità e, talvolta, ci 'beccano'. Sì, stiamo andando verso un'altra fase transitoria, con la triste considerazione che il vento che spira da destra influenzerà questo nostro voto. Una cosa é certa: il 5 marzo si chiuderà una fase politica e se ne aprirà un'altra. Per tutti, anche per noi socialisti".
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