Gentilissimo signor Grillo, pur considerandomi personalmente distante dal suo movimento politico ‘5 stelle’, ho spesso apprezzato, sin da ragazzo, la sua ‘lucida rabbia’ nei confronti delle numerose distorsioni che contraddistinguono il panorama politico, economico e sociale del nostro Paese. E, pur rimanendo affezionato, anche per motivazioni familiari, alle più antiche radici culturali laiche e riformiste italiane, ritengo l’apparizione della sua iniziativa politica una prima sintomatica risposta al profondo e ingiusto degrado qualitativo in atto, in Italia, ormai da lungo tempo, in tutti i suoi principali ambienti dirigenziali e professionali. La prego pertanto, oggi che il suo movimento sta cercando di trovare quel radicamento territoriale e quella stabilizzazione che potrebbe rivelarsi funzionale, in futuro, per fornire innovative risposte al nostro bisogno collettivo di riforme radicali e democratiche, di non incorrere in quegli errori di determinismo e di ‘forzature’ personalistiche che potrebbero danneggiare, agli occhi dei cittadini, l’alto e nobile intento civico del suo impegno personale e professionale, in cui ritengo si possa confidare. Detto in estrema sintesi: preferisco enormemente avere lei e i suoi ragazzi come robusta forza di confronto, di dialogo e persino di controllo, quando necessario, anziché continuare a disperarmi per il provincialismo e la grettezza culturale di altre formazioni politiche ‘ufficiali’, le quali, in questi ultimi decenni, hanno dimostrato la propria profonda inettitudine e ignomìnia. Dunque, se posso permettermi di proporre un consiglio puramente altruistico e disinteressato, Le chiedo cortesemente di tentare di applicare al meglio le nuove tecnologie della rete al fine di organizzare dei piccoli ‘congressi telematici’ locali, provinciali e regionali, capaci di eleggere, a loro volta, dei delegati in grado di riunirsi in un'assemblea nazionale e delineare una precisa ‘cabina di regia’ della forza politica da lei fondata, fornendo così una connotazione al contempo modernamente democratica e schiettamente decisionale all’intera sua operazione. La presente richiesta, che spero vivamente possa essere presa nella giusta considerazione, non rappresenta una domanda di burocratizzazione esplicita del suo movimento. Credo, tuttavia, che attraverso l’individuazione di alcune procedure e sotto la sua illuminata supervisione, il ‘M5S’ possa, in futuro, rappresentare una realtà in grado di favorire quel necessario ricambio generazionale della nostra classe politica e quell’urgente modificazione delle procedure di avvicendamento negli incarichi ‘di potere’ che possa, finalmente, aprire il nostro mondo politico verso quei bisogni di maggior partecipazione nazionale e collettiva che garantirebbero una rinascita civile e democratica del nostro amato Paese. Ribadisco di non condividere alcune impostazioni e tendenze che, giudicate dall’esterno, rischiano di appiattire l’opinione pubblica verso un giudizio nichilista e personalistico della sua iniziativa. E sento di poterLe confessare che rimarrei molto dispiaciuto se, per l’ennesima volta, non si riuscisse a cogliere l’occasione che, grazie a Lei, potrebbe presentarsi innanzi ai cittadini, verso un più nobile senso civico di comportamenti, ispirazioni, linguaggi, intenti e mentalità. Resto disponibile a ogni genere e tipo di confronto democratico, nonché a svolgere una funzione di interlocutore positivo e attento nei riguardi delle migliori evoluzioni del suo movimento. Tuttavia, la invito serenamente e, se posso, amichevolmente, a non ‘gettare a mare’ gli sforzi sin qui fatti, al fine di produrre quel risveglio etico e politico che, da questa originalissima spinta, potrebbe sorgere, liberandoci da quelle derive arriviste e meramente utilitaristiche del modus italiano di ‘fare azienda’, o da quelle degenerazioni che uccidono ogni sentimento di amore e di passione nei confronti dell’interesse generale. Il popolo italiano, nel corso della propria Storia, ha vissuto moltissime disavventure e subìto secoli di umiliazioni e ingiustizie. Dunque, esso merita di venir condotto lungo la giusta via dell’onesto lavoro e della migliore espressione democratica, laica e meritocratica della sua vita collettiva. Distinti saluti.