Stefano Parisi e Domenico Menorello, rispettivamente candidati alla presidenza della Regione Lazio il primo e alla Camera dei deputati il secondo, hanno voluto testimoniare la triste vicenda di una linea ferroviaria ‘disgraziata’ e inefficiente, che ancora nel 2006 vedeva in funzione convogli considerati già vecchi alla fine degli anni ‘70
“Stamattina siamo venuti qui, a Ostia Lido, per vedere la situazione dei trasporti pubblici nel Lazio”. Così Stefano Parisi, candidato alla presidenza della Regione Lazio ha aperto il video, pubblicato sul suo profilo Facebook, in cui ha voluto raccontare la propria giornata di campagna elettorale che ha visto Roma e l’intero Lazio svegliarsi sotto una pesante coltre di neve. “Oggi è una giornata particolare”, ha spiegato Parisi, “dato che siamo tutti sotto la neve. Ma noi abbiamo voluto venire qui lo stesso, per cercare di verificare come funziona una tratta che, da lungo tempo, provoca grande malumore a Ostia. Un treno importante e assolutamente degradato”, ha proseguito il candidato Governatore del centrodestra, “che trasporta, ogni giorno una media di 100 mila cittadini che si recano al lavoro. Si tratta della peggior linea ferroviaria d’Italia, oggi gestita in concessione da Atac, che rappresenta l’esempio classico del disastro delle infrastrutture di questa regione”. Parisi, accompagnato da Domenico Menorello, candidato del centrodestra nel collegio Roma 9 (Ostia-Fiumicino), è poi salito a bordo dell’umiliante trenino e ha cominciato a intervistare i cittadini della ‘direttrice mare’, i quali, ovviamente, hanno ironizzato sulla scarsità delle corse negli orari di ‘punta’. “Peraltro”, ha sottolineato Parisi, “dopo l’accordo fatto col Tribunale, questa linea verrà probabilmente ‘tagliata’ e qualcuno la dovrà gestire. Se vincerò come presidente della Regione faremo pressione sulle ferrovie per fare in modo che questa concessione venga affidata a chi sarà in grado di effettuare i necessari investimenti e garantire un servizio efficiente”.
“Ringrazio Stefano Parisi per aver accettato l’invito a salire sul trenino Ostia Lido-Roma, neve o non neve”, ha proseguito Domenico Menorello, candidato del centrodestra nel collegio uninominale Roma 9 (Ostia-Fiumicino) al termine della mattinata ‘da pendolare’. “Questo gesto”, ha aggiunto il parlamentare di Energie per l’Italia, “ribadisce quanto già scritto sul suo programma: una capitale non può e non deve avere servizi così degradati, inefficienti e persino offensivi nei confronti dei 100 mila romani che si spostano, tutti i giorni, su questa linea. Ma non basta: fino a quando rimarrà un servizio della peggior qualità possibile come questo, in cui dopo una notte di neve risulta in funzione persino l’aria condizionata, tanto per raffreddare ulteriormente queste carrozze-frigo”, ha fatto notare il parlamentare padovano, “è impensabile qualsiasi rilancio della capacità turistica di Ostia. Parigi collegherebbe così Versailles?”, si è domandato Menorello. “Se, invece, vi fossero mezzi e infrastrutture più moderne, frequenti e di qualità, per i turisti diretti a Roma andare ad albergare sul litorale diventerebbe una delle soluzioni più ambite. E a Ostia crescerebbero sviluppo e occupazione”, ha concluso. In effetti, ricordiamo le promesse di qualche amministrazione capitolina del passato, solo parzialmente mantenute. Ancora nell’estate del 2006 viaggiavano convogli che risultavano già vecchi negli anni ’70. Vennero perciò immessi sulle rotaie della Roma-Lido alcuni nuovi treni, adornati da uno stucchevole gioco di colori complementari (giallo-blu) che rappresentavano un evidente ‘pugno in occhio’. Ma perché soffermarsi all’estetica? L’importante è garantire un servizio degno di questo nome. Cosa che non accadde affatto: le corse continuarono a essere scarse e i ‘pendolari’ ad accalcarsi ogni mattina per riuscire a essere 'deportati' nella capitale. Ma forse era più importante candidarsi premier e condurre l’allora nascente Pd verso il disastro del 2008: una scelta immediatamente punita dai cittadini, che infatti elessero Gianni Alemanno nuovo sindaco della capitale d’Italia. Perché Roma non si lascia trattare come un ‘trampolino di lancio’ per carriere politiche personali: speriamo che certi nostri politici lo tengano bene a mente.
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