Lo spagnolismo del titolo, incistato nell’idioma partenopeo dal quale proviene, già di per sé rende l’idea di come questo lavoro rappresenti un viaggio interiore tra i meandri infernali di terribili traumi vissuti nell’infanzia. Sotto la grotta si nascondono, infatti, i segreti inaccettabili per la morale dominante, le cose di cui si preferisce non sapere, non conoscere, non capire, i momenti di violenza psicologica, prima ancora che fisica, che si continuano ipocritamente a rifiutare. Ne esce uno spettacolo doloroso, che scuote come un pugno allo stomaco, di un realismo duro, spietato, ‘cattivo’. Ottima la recitazione dei ragazzi della compagnia ‘Madrearte’, che soffrono, cantano e piangono con una maestria attoriale decisamente encomiabile per dei talenti giovanili decisi a porsi con coraggio sull’avamposto più avanzato della cultura teatrale italiana, soprattutto per i temi trattati. Abbascio a’ grotta è dunque un’opera intensamente drammatica, ma coinvolgente e per niente scontata. Bravissimi.