Si tratta di uno spettacolo a suo modo suggestivo e originale composto di recitazione e danze, animato da figure ancestrali che indossano le antiche maschere sarde dei Mammuthones. Belle le coreografie, che si richiamano a un mondo lontanissimo. Non convince del tutto, invece, la recitazione della voce narrante, una sorta di Diogene che cerca di condurre gli spettatori all’interno di racconti epici espressi con accenti favolistici un poco ridondanti, scarsamente affini a una tradizione da ‘cantastorie’ che, invece, avrebbe completato l’opera secondo un effetto più popolaresco, forse, ma assai meno incoerente. Bello a metà.