È la ‘rivincita’ di Ofelia, una rivalsa proposta come un monologo spiritoso e anche un po’ audace sotto il punto di vista strettamente erotico. La poverina risorge dalla tomba e subito chiarisce al pubblico: “Ragazzi, oggi sono veramente un cadavere”. Il dramma shakespeariano di Amleto viene rivisto - e fors’anche un po’ stravolto - partendo da un punto di vista assai comprensibile, se giudicato con gli occhi dell’oggi. Ofelia amava Amleto, il quale, però, si ostinava a immergersi nei suoi drammi, nei suo eterni dubbi, tra le sue angoscianti riflessioni, incertezze e tentennamenti: “E che palle!”, esclama Ofelia, facendo affettuosamente a pezzi la mitizzazione letteraria dell’amato e del dramma shakespeariano medesimo, rivelando altresì anche i vari ‘altarini’ della madre di Amleto, Geltrude, la regina di Danimarca. Una buona visione in ‘controcampo’, insomma, che l’attrice Caroline Pagani esprime con ironia e sagacia senza trascendere nel ‘trash’. Spiritoso.