Ava Loiacono presenta la propria abilità da ventriloqua elaborando una sorta di principio filosofico ‘neokantiano’ della fuga, tesi che si contrappongono ad antitesi sino a trovare una sintesi al termine di un processo artistico ‘circolare’. Apprezzabile il tentativo, un po’ meno il risultato, che non sempre trova quella soluzione ‘centrata’ teorizzata come principio originario della creazione artistica: la fuga dalla banalità. La quale, tuttavia, non può nemmeno essere una fuga dalla realtà. Migliorabile.