Una rappresentazione cabarettistica schietta e, al contempo, ironica sulla ‘rotta’ di navigazione di una società che non sa più da quale parte andare dopo aver tolto ogni possibilità di incidenza alla classe operaia: ogni possibile refolo di vento si è esaurito e la ‘barca’ non va più da nessuna parte. I due ‘giullari’ in scena sono simpatici e spiritosi. E, tutto sommato, pur nella loro apparente e voluta ‘dabbenaggine’, lasciano intendere come la morale del ‘buffone di corte’ sia poi quella che ha l’ingrato compito di affermare la verità di un individuo sempre più solo, alla mercé del mercato. Poche pretese e un messaggio di fondo più libertario che ideologico-rivoluzionario: per niente ‘malvagio’.