La rivoluzione di Eva rivendica una 'risposta di senso' nei confronti di un certo mondo femminile, che in virtù di una sicurezza economica diventa oggetto di consumo. C'è chi sta sotto una scrivania pur di ottenere una sedia (definizione intesa come dispregiativo di poltrona, in quanto totalmente immeritata) o una vita agiata. Modelli di vita che danno molto meno di ciò che promettono, a sentire le due protagoniste; con un decalogo di regole da rispettare che riflette la 'ferocia' di un mondo maschile che ama comprare e consumare corpi, piuttosto che confrontarsi con cervelli e anime; con il timore costante di essere sostituite da carne fresca o dal 'nuovo che avanza' (concorrenza alquanto agguerrita). In un intreccio di dialoghi ben congegnato, efficacemente diretto e ottimamente interpretato da Beatrice Fedi e Roberta Mattei, Ri-Evolution non è un attacco all'uomo come facilmente si potrebbe pensare, bensì alla donna. Ne è conferma la fugace apparizione maschile sul palco che si esprime in un'unica azione: la soddisfazione sessuale, unico fine del rapporto uomo/donna. Un personaggio maschile anonimo, in quanto stereotipo di una categoria di uomini. Ma che si trasforma, in ultimo, nella Eva primordiale quale metafora di un potere che è espressione di una categoria di donne 'svenduta', che ha tolto dignità a tutto il genere femminile. Necessario.
con Beatrice Fedi, Francesca Ceccarelli, Roberta Mattei
Regia di Roberto Di Maio
Scritto da Paolo Di Maio
Videoproiezioni Federico Spaziani
Musiche Ato
Costumi Fabiana Di Vito