Tra le opere presentate quest’anno al Fringe festival di Roma non poteva mancare anche un ‘giallo’. Ed ecco dunque questo ‘Senso unico’, diretto e interpretato da Andrea Quintili. Si tratta di un lavoro che dimostra una buona strutturazione scenica, interpretativa e di regia, anche se il contesto di sfondo trascende, involontariamente, da quello di una Roma popolare a una realtà periferica o di borgata. Non potendo più di tanto spiegare la trama (un ‘giallo’ dev’essere gustato dagli spettatori) possiamo affermare che la tesi di fondo, ovvero quella di una vita a ‘senso unico’ costellata di scelte obbligate, non convince del tutto. Da menzionare, in ogni caso, la naturalezza recitativa del più piccolo degli attori di questa compagnia, Matteo Mercatali, spontaneo e intelligentemente impiegato sulla scena. Discreto.