Il treno tarda ad arrivare. Tre personaggi si ritrovano per caso sulla banchina della stazione, accompagnati dal ticchettio di una valigia…Tre vite apparentemente diverse quelle di Tiziano, commesso viaggiatore, Cassandra, donna in carriera e Martello, il clown. Tre esistenze dissonanti tra loro ma ugualmente in crisi. Una diversità che tuttavia si assottiglia mano a mano che la trama si dipana, tra dialoghi serrati e monologhi introspettivi, facendo venire alla luce la reale somiglianza e comunanza. I tre personaggi giocano con il loro ruolo in maniera esasperata, ognuno convinto assertore delle proprie verità, ognuno combattuto nella propria difficoltà. Ad essere rappresentata è l’esistenza umana in profonda crisi, che lacera l’animo fino a portarlo alla soluzione più becera e codarda: quel treno in stazione non arriverà mai, mentre sullo sfondo appare l’immagine di un uomo che si è impiccato dopo aver fatto saltare una bomba.Un tetro finale: “Hai ucciso quelli sulla tua stessa barca. Non cambi il mondo facendolo brillare”. Amaro, ma il graffio che intende lasciare sulla coscienza potrebbe essere più sferzante.