Eccellente monologo di Alessio Zambardi, tutto incentrato sulla filosofia del viaggio come ricerca della felicità. Gli spunti critici sembrano paradossali, ma fino a un certo punto: anche Omero, DostoevskiJ, Vonnegut e la stessa Bibbia possono essere rivisitati in base a una vera cultura del dubbio, in grado di dare nuove interpretazioni e innovativi sguardi sulla grande cultura per scoprire che essa ci impartisce sempre lezioni fondamentali sull’intera Storia dell’uomo, dalla Genesi al nazismo. Lo stimolo ci è apparso essenziale e intelligente, persino importante nella sua finalità di riavvicinare il grande pubblico a un mondo, quello della grande letteratura, mantenuto pericolosamente ‘a distanza’ da una cultura ‘media’, in particolar modo televisiva, che stenta a comprendere come si possa riflettere, ridere e divertirsi anche con i grandi testi, persino con le opere classiche. La filosofia del viaggio, dicevamo: molto interessante, per esempio, l’interpretazione della vicenda di Adamo ed Eva, giustamente presa come simbolo di significati intrinseci da interpretare in una chiave ‘antidogmatica’, cioè da non prendere ‘alla lettera’. Dunque, il serpente che offre ad Adamo ed Eva il frutto del peccato diviene un suggerimento universale diretto all’intera umanità, affinché intraprenda il proprio cammino sul ‘quadrante’ della Storia. Certamente, il carattere satirico del monologhista assume i connotati di una rilettura ingegnosa. Tuttavia, essa non è poi così lontana da quell’interpretazione culturale che ha tradizionalmente giudicato l’episodio biblico come la scoperta della ‘curiositas’ da parte dell’uomo, al di là degli anatemi divini con cui esso si conclude. La religione perde, insomma, i suoi connotati ‘mistico-teologici’ per rivestirsi di un’essenzialità filosofica niente affatto di poco conto. Così come assai intelligente è la riflessione sul coraggio di dire di ‘No’, anche quando il singolo individuo si ritrova in condizioni di assoluta minoranza all’interno di una società civile che, spesso e volentieri, si lascia coinvolgere da terrificanti ideologie del momento o ‘alla moda’. Insomma, un ottimo lavoro: intelligente, divertente, ‘di livello’.