Lo spettacolo è una riduzione teatrale della web serie omonima (www.youtube.com/user/TreTerrieri) e nato ancor prima come corto, vincitore del concorso “Autori nel cassetto, attori sul comò 2013 “. Una simpatica commedia la cui trama è cucita col filo dell'ironia. La politica 'terra terra', altro non è che il sunto di quello che essa rappresenta nell'immaginario collettivo. In un secondo piano di lettura, tramite il ricorso di figure allegoriche, le risa si trasformano in una riflessione sulla politica attuale. Ne viene fuori un quadro che sottolinea i luoghi comuni su chi ci governa. Sintesi e antitesi del potere. É così che i tre protagonisti, rimasti orfani, devono occuparsi della loro fattoria. Ognuno ha un'idea (politica) ben distinta. Vater, il vero contadino, il sinistroide, ambiguo con crisi di sdoppiamento della personalità; Doppiopetto, l'affarista di destra (chiara l'ispirazione a Berlusconi) e Taleggio, quello più studioso, tecnologico che potremmo 'etichettare' sotto il vessillo del movimento 5 stelle (di cui ricorda nel nome, Taleggio, quello del fondatore, Casaleggio). La lingua di questi 'politici' travestiti da contadini è un miscuglio di dialetti. Elemento (voluto) che rende a volte incomprensibile alcune espressioni. Apprezzabile, però, l'intento di rappresentare in questo modo un certo 'politichese', il linguaggio dei politici, effettivamente distante dalla realtà. La storia fila via comunque, allo spettatore resta in bocca una surreale consapevolezza che, ‘scherzi a parte’, la realtà non sia molto differente da quella che gli attori hanno semplificato nel microcosmo della ‘orwelliana’ fattoria. Molto divertente, grottesco e a brevi tratti solo intuibile, proprio come certa nostra classe dirigente.
Scritto diretto e interpretato da: Angelo Sateriale , Roberto Di Marco e Fulvio Maura