“Io sono fatta di carne e ossa, non sono una metafora”. Le monde des vivants è la messa in scena dell’interiorità della vita e dell’intimità della persona. Stranezze quotidiane e normalità casalinghe vengono messe continuamente a sintesi dall’italo-francese Serra Bernardt, in un susseguirsi di immagini, voci e personaggi presentati secondo uno stile dinamico e, al contempo, estremamente intuitivo. La ‘piéce’ rientra pienamente nello stile ‘Fringe’ internazionale, carico di sperimentalismi febbrili, idee e riflessioni malinconiche, affiancate da situazioni al limite dell’assurdo, di cui si può anche ridere. Avanguardismo disordinato e giovanile? Oppure, un tentativo di avvicinamento rivoluzionario tra arte e teatro? Allo spettatore resta l’incognita, che a nostro parere non risolve del tutto una serie di spunti in molti casi piuttosto criptici, di non semplice decodificazione, proposti all’interno di un’ottica estremamente intimista e soggettiva. Il quesito di fondo, insomma, intendiamo esprimerlo con estrema sincerità: siamo noi a mantenere uno sguardo troppo ‘italiano’ in merito a determinate rappresentazioni, oppure è il ‘Fringe style’ europeo a lasciarci, talvolta, un po’ perplessi per alcune sue forme di disordinata sperimentazione, che non sempre riusciamo a interpretare? Non è dato sapere. Vivace e stravagante.
Collectif Serra Bernhardt. Di Alessandra Serra. Regia di Alessandra Serra. Con: Clementine Aznar, Irene di Dio, Francesco Maria Rovere, Antonio Paride Pisciotta, Alessandra Serra