La compagnia teatrale “Rastelli Guerra” non ha calcato il palco del ‘Fringe’ soltanto con la messa in scena di uno spettacolo e di una storia. Ad essere ironicamente esibita è stata, infatti, la ‘celebrazione’ e la ‘divinizzazione’ degli assurdi meccanismi mentali che, spesso – e forse più di quanto immaginiamo – si celano dietro alcune logiche di interazione tra le persone.
Determinando tra di esse rapporti, dinamiche e atteggiamenti ‘anomali’. Assurdità che, quindi, non rappresentano ‘l’eccezione alla regola’, ma sono (o finiscono con l’essere) l’ingrediente necessario e indispensabile per ‘andare avanti’ e per continuare a convivere con l’altro: un ‘modus vivendi’ a pieno titolo. Che per i due interpreti costituisce la normalità, scandendone la quotidianità. Una coppia nevrastenica, chiusa nei reciproci tormenti e nel proprio individualismo, che ‘trova realizzazione’ nel costante bisogno di conflitto. Dove ‘stare insieme’ coincide con l’antitesi odio-amore e con l’inconsapevole necessità del perenne contrasto. Da qui, l’ossessiva ricerca del litigio e della guerra nella convinzione di dare un senso alla vita. Nulla può distrarli dalle loro beghe quotidiane per diventare ‘occasione’ di un punto di incontro: nemmeno le esplosioni e la guerra (simulate con un divertente ‘scontro’ di palline colorate tra il pubblico e gli attori), scoppiate fuori, nella vita reale, al di là del loro microcosmo. Nemmeno la pace, che alla fine sopraggiunge. Tutto è motivo di ‘fastidio’ e di lamento.
Uno spettacolo che è una grande metafora, che incarna ‘tutti gli incastrati’ nelle loro nevrosi. Con l’apparizione dei due attori – ai quali va riconosciuta la maestria di aver reso fruibile e divertente un tema attuale tutt’altro che leggero, se analizzato al di là della ‘superficie’ ironica con cui è stato trattato – vengono esposte infatti tutte quelle relazioni ‘malate’, che trovano motivazione proprio nella loro malattia di fondo. Portare in scena l’aspetto ‘meno normale’ dei rapporti tra persone significa ribadirne l’esistenza: gli uomini sono abituati a farsi la guerra e il fatto che alcune relazioni non siano sane, non vuol dire che non esistano. Ingegnoso e divertente.
Compagnia “Rastelli Guerra”. Con Morena Rastelli e Gabriele Guerra