Janis Joplin muore il 4 ottobre 1970, le sue ceneri furono sparse nell’Oceano pacifico. Di origine texana, adolescente inquieta, ancora molto giovane si avvicinò al blues. Dopo il diploma visse in un edificio comunemente chiamato "The Ghetto", ad Austin, che si trovava al 2812 1/2 di Nueces Street. L'affitto era di 40 dollari al mese. Negli anni sessanta si affermò come 'voce bianca del blues' e condivise apertamente l'ideale Peace & Love che caratterizzò il movimento hippy: partecipò con altri cantanti e gruppi musicali al Festival di Woodstock e al concerto in memoria di Martin Luther King. Questo spettacolo porta in scena la parte più intima di Janis, quella di una ragazza che malgrado il successo si sente 'sbagliata', il contorcimento nelle insicurezze, il decadimento nell'alcolismo. Il fantasma di una Janis che, rotolandosi nelle sue stesse ceneri, cerca di ricostruire i come e i perché di una fine arrivata a soli 27 anni. Valentina Conti dà vita a una Janis 'spogliata' da qualsiasi giustificazione, crudamente 'vera'. Il quadro che ne esce non è dei più edificanti, ma la splendida voce della Joplin riesce a far dimenticare tutto il resto.
Pescatori di Poesia Teatro – Patas Arriba Teatro
Di Adriano Marenco – Alessandra Caputo. Regia di Simone Fraschetti. Con Valentina Conti