Si tratta di una gradevole messa in scena delle paure e delle debolezze umane di tre agenti di polizia bloccati, da tempo ormai immemore, in un ripetitivo e meccanicistico posto di blocco. Devono svolgere il proprio lavoro tra ansie, paure, paranoie e continui errori. L’elemento meccanicistico è il dato più originale inserito in questo lavoro, la messa in evidenza di come determinati comportamenti indotti finiscano, il più delle volte, col generare conseguenze opposte a quelle delineate o prospettate dal potere. La critica antiburocratica e antiautoritaria non è neanche così velata. Anzi, viene espressa con chiarezza da questo trio di attori che litigano, si riappacificano, cercano di escogitare una strategia per evadere dalla ripetitività di un compito e di una vita che si reitera pedissequamente in una serie alienante e ininterrotta di déjà vu. Leggero, ma niente affatto banale.
Readarto Officine Artistiche. Regia di Andrea Bizzarri
Con Alida Sacoor, Roberto Bagagli, Andrea Alesio