Rappresentazione ‘curiosa’, a tratti spiritosa, in altri momenti volutamente riflessiva intorno alla società globalizzata del terzo millennio, che ha finito col rinchiudere i desideri, le aspettative e le speranze dei singoli individui nei consueti recinti del tradizionalismo spicciolo, delle vite consumate tra i rimpianti. Quei ‘recinti’ che, in termini metaforici e poetici, costringono Ulisse a guardare il mare dall’alto di uno scoglio e a piangere i problemi di una generazione a cui è stato negato il diritto ad avere un futuro, a prendere in mano la propria esistenza per viverla con responsabilità, astuzia, senso dell’umanità. È la vittoria della cultura in quanto ‘bagaglio formale’ e non come patrimonio personale e sostanziale di principi interiorizzati, da applicare con fantasia artistica e astuta originalità nella nostra vita quotidiana, come ci aveva insegnato l’antica opera omerica dell’Odissea. Oggi, Ulisse non solo non può resistere al canto delle Sirene in quanto costretto ad accontentarsi dell’alienante sicurezza di un’occupazione in un call center o di esperienze di vita fallimentari, ma si ritrova a osservare il mare abbarbicato sul proprio ‘scoglio’ poiché impossibilitato a liberarsi dalle catene di Circe, che attraverso una visione puramente edonistica e distorta del mercato riesce a trasformare la collettività in una società di ‘porci’, mediante gli ‘incantesimi’ del precariato e dell’estetismo meramente contemplativo. Uno spettacolo carico di idee e contenuti di apprezzabile vitalità ‘morale’, pienamente inserito nel solco del genere fantastico, che riesce spesso a individuare, a ‘trovare’ momenti riflessivi ben sintetizzati, espressi al pubblico secondo ‘forme’ sceniche e brevi monologhi mai noiosi. Qualche sfortunato ‘intoppo’ all’impianto fonico ha complicato non poco la serata di debutto. Difficoltà che, in ogni caso, sono servite al pubblico a selezionare ‘timbri’ vocali e singole interpretazioni, ognuna delle quali ha saputo reagire agli imprevisti e al rumoroso sottofondo del quartiere Prati attingendo alle proprie risorse di generosità artistica e talento genuino. Uno sforzo giustamente apprezzato dal pubblico in sala. Un lavoro interessante.
Antiglobal Odissea
Palco A 31 maggio h. 22,00 - 3 giugno h. 20,30 - 4 giugno h. 23,30
Quali sono i desideri inascoltati in questi anni globali? Cosa ci ha rinchiusi abbassando il livello delle nostre aspettative, facendoci accontentare di quel che ci tiene legati alla sopravvivenza. Siamo tutti sullo stesso scoglio di Ulisse, mirando il mare e piangendo la nostra patria, ma senza il coraggio di lasciare quelle comodità illusorie che ci restano. Un viaggio catartico, immaginifico e collettivo. Un eroe da ritrovare che è un suono che s’insinua nel vento, una musica da riconoscere nel caos che ci circonda, parole da cantare a squarciagola. Viaggio, fisico e interiore, che ognuno di noi deve compiere per ritrovarsi, respirare insieme e prendere in mano il proprio futuro.
Regia: Francesco Piotti - Aiuto regia : Claudia Salvatore
Interpreti: Marco Chiovini, Silvia Chiovini, Francesco Paolelli, Verdiana Perilli, Alessia Zuccari - Videoproiezioni: Sergio Proto - Compagnia Lux Peralta - Ass. Lux Peralta
GENERE: fantastico