L'amore raccontato nella sua parte finale, quando restano solo amarezza e rabbia, mentre ogni argomento diviene motivo di discussione. Tre storie raccontate in parallelo poste al vaglio del giudice, che cerca di 'salvare il salvabile'. Ma l'occhio esterno della Legge, come si vedrà, non è infallibile. E quando si vuole aggirarla, non sempre si ha la meglio. La commedia, portata in scena dalla compagnia 'Nomen Omen' fotografa il rapporto di coppia. Tre storie fra le tante, che sentiamo raccontare ogni giorno. Tutto molto 'normale', senza alcun particolare picco emotivo. Il pathos è stato affidato – in modo incomprensibile – alle arie (ben) cantate dal tenore Adriano Gentili, con il risultato disarmante di un racconto continuamente interrotto, di personaggi che stentano a prendere forma. Ed è proprio questa mancanza di ritmo a penalizzare il risultato, trasformando quella che poteva essere una commedia brillante in un'occasione mancata.
Buonanotte, tesoro!
Palco A - 1 giugno h. 22,00 - 2 giugno h. 23,30 - 5 giugno h. 20,30
Tre coppie contemporanee in crisi: incomprensioni, compromessi e ripicche si intersecano sotto gli occhi vigili di un giudice della Sezione divorzi (appollaiato su una sedia da arbitro sportivo) e di un tenore, fantomatico testimone. Forte il contrasto tra i dialoghi dei personaggi (stringati, privi di romanticismo) e le liriche più struggenti del repertorio italiano. La narrazione stringe in un solo flusso emozionale tre registri: lirico, tragico e grottesco. Il brano finale è interpretato da Erika Savastani e Adriano Gentili, cover realizzata dalla band Deserto Rosso.
Regia: Danilo Zuliani - Sceneggiatura: Susanna Gentili
Interpreti: Michele Clemenza, Valeria De Angelis, Susanna Gentili, Alessandra Maccotta, Alessio Rizzitiello, Sara Trainelli, Danilo Zuliani - Tenore: Adriano Gentili - Pianoforte: Sergio Allegrini - Compagnia Nomen Omen
GENERE: prosa