Un progetto teatrale del Teatro KappaO che prende vita da un fatto di cronaca accaduto nel luglio 1816, l'affondamento della nave Méduse.
L’equipaggio francese, partito in direzione del Senegal per controllare che le coste fossero ormai libere dalle truppe inglesi, affondò rovinosamente. Centoquarantasette i naufraghi a bordo di una zattera che condusse alla morte la gran parte di loro. Questa vicenda diviene oggetto di un’opera d’arte del pittore francese Théodore Géricault, 'La zattera della Medusa' (Museo del Louvre, 1818-1819), il cui processo creativo è indagato in questo spettacolo.
Prima di iniziare il famoso quadro, Géricault operò una lunga indagine sull`accaduto raccogliendo la testimonianza di due superstiti. Dal racconto si evince che su quella zattera successe davvero di tutto, da atti folli e disperati a veri e propri fenomeni di cannibalismo.
Il pittore cade vittima del soggetto che sta ritraendo e mentre è immerso nell'atto tratteggiare i particolari del legno e i dettagli dei cadaveri, si rende conto di essere parte del racconto stesso e l'enorme cavalletto si trasforma metaforicamente in una dolorosa zattera su cui Gianni Tudino- Géricault si arrampica nella speranza di salvare il proprio animo.
Il dipinto è parte integrante dello spettacolo: uno scenario ideale per sfogare i tormenti di un pittore che mette in dubbio il senso della sua stessa vocazione e che rischia di 'affogare' la propria esistenza in questo drammatico scenario perché è "l'uomo stesso a stravolgere la verità della natura". Un monologo inframmezzato da lunghissimi silenzi che fanno perdere forza al crudo realismo della rappresentazione. La narrazione è arricchita da suggestivi giochi di luce accompagnati da proiezioni, suoni e musiche che esprimono con grande intensità l'atmosfera e i contrasti luministici tipici del pittore.
Maredentro
Palco C - 21 giugno h. 23,30 - 23 giugno h. 22,00 - 24 giugno h. 20,30
La brutale follia dei sopravvissuti della nave Méduse e il folle genio dell’artista Théodore Géricault che ne ha dipinto l’orrore. Una zattera rimasta in balìa delle onde e della follia per la sopravvivenza, e il folle genio di un pittore che ha condiviso la spaventosa esperienza fin nelle cavità più buie. I legni della zattera, gli stessi di un imponente cavalletto da pittore, al centro della scena, diventano unico appiglio per la deriva umana. Luci, proiezioni, suoni, parole e azione si rimestano, si inseguono, creando un mondo in cui le geometrie si fluidificano e si ricompongono, dove la finitezza umana s’infrange, impotente, contro l’infinita potenza del mare, per perdersi in un naufragio esistenziale.
Regia: Gianni Tudino - Interprete: Gianni Tudino
Allestimento scenico: Raffaele Mollo, Gianni Tudino e Adriano Masi
Costumi: Patrizia Lombardi - Disegno luci: Gianni Tudino, Fabio La Rocca
Compagnia Teatro KappaO - Associazione Teatro KappaO
GENERE: monologo