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27 Novembre 2024

Panic

di Carla De Leo – cdeleo@periodicoitalianomagazine.it
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Panic

Una realtà grottesca e surreale prende forma e vita e plasma la scena calcata dalle quattro interpreti di ‘Panic’. Un viaggio nell’inconscio, un incubo liberato, paure, ossessioni e perversioni che diventano materiali e che si muovono in un continuo contrapposto con il moralmente accettato e conveniente. Uno spettacolo che fonde miti, citazioni, riti e ideologie che nei secoli hanno contaminato la storia degli esseri umani, condizionandone atteggiamenti e scelte, finendo per consolidarsi come regole di vita e di comportamenti ‘normali’. Uno sprofondare nella psiche e nell’assurdo: un labirinto inconsapevole in cui tutto è possibile. Un viaggio onirico che esplora il lato oscuro, castrato e ingabbiato, finalmente libero di poter esplodere ed esibire se stesso in tutta la sua deformità, potenza, sregolatezza e mancanza di correttezza. Uno spettacolo ben costruito, che fa del linguaggio del corpo e degli effetti musicali e di luce il pilastro e il veicolo verso questo mondo sommerso. Ritmi ossessivi e movimenti convulsi, musiche psichedeliche e pose statuarie e solenni, sono continuamente contrapposte e alternate, in un non-senso impaludato in atmosfere decadenti e squallide. Diversi gli input e le contaminazioni provenienti dai più disparati ambiti: l’arte e la storia classica, il dada, il pop, le teorie religiose, filosofiche ed evoluzioniste. Qui utilizzati in chiave ironica, parodistica e dissacrante. Poiché, nonostante le gabbie mentali e i tentativi dell’essere umano di seguire ‘la retta via’, a nulla valgono e a nulla servono ideologie e asservimento: è sufficiente un attimo di distrazione dallo stato conscio affinché la bestia che tentiamo di celare e sottomettere prenda il sopravvento, distruggendo regole e convenzioni. Perché, in fondo, ognuno di noi è come un animale in gabbia: tutti nascondono segreti e tutti desidererebbero poter lasciarsi andare alle più sfrenate libertà.
Brave le interpreti, che sono riuscite a dare una resa ironico-seriosa alla performance, acuendo e sottolineando i principali stati d’animo che, man mano, animavano l’evoluzione della rappresentazione. Ironico e surreale.    

Panic
Palco A - 14 giugno h. 22,00 - 17 giugno h. 23,30 - 19 giugno h. 20,30

Ci si perde chi s’agita (proverbio surrealista)
Viaggio nell’inconscio dai tratti ossessivi. Sguardo ironico e divertito su una realtà eccentrica. Essere sedotti da un mondo psichedelico e surreale, e abbandonati in un paesaggio decadente. Il ritorno del rimosso tra piccole perversioni e lapsus percettivi. Citazione continua di paesaggi difformi, in un pastiche dai tratti surreali, psichedelici, pop, dada, con riferimenti al rito, al mito e all’iconografia.
In un’atmosfera sospesa si muovono personaggi ambigui e criptici, senza nulla da dire, offerti come oscura e ironica mediazione per accedere ad altro: una vecchia paura? Una stanca ossessione? Si susseguono scene il cui impianto solenne e è puntualmente contraddetto da incursioni nello squallido e nel quotidiano.

Ideazione e coreografia: Luogocomune - Interpreti: Maria Elena Curzi, Chiara Pacioni, Silvia Franci, Eva Grieco
Musiche: Davide D’Angelo, Manuel Volpe, Daniele Colocci - Disegno luci: Maria Elena Curzi
Compagnia Luogocomune - Associazione Con.Cor.Da
GENERE: teatro danza


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
EDITORE: Compact edizioni divisione di Phoenix associazione culturale