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24 Novembre 2024

Avrei voluto essere Pantani

di Gaetano Massimo Macrì
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Avrei voluto essere Pantani

Il monologo porta in scena la storia di Marco Pantani, condensando i momenti più salienti della vita del ‘Pirata’, come ciclista e come uomo, con i suoi pregi, difetti e peculiarità. Le linee di ascolto poggiano proprio su questi due ‘piani distinti’, che si intersecano tra loro: quello dell’immagine pubblica e quella privata del compianto sportivo trovato morto in una stanza di un residence riminese. La narrazione procede, inoltre, lungo due linee: in orizzontale e in verticale. La prima è, sequenza dopo sequenza, la rievocazione delle ‘tappe’ del corridore, i successi inanellati, specie dopo incidenti e cadute che avrebbero fatto desistere chiunque, ma non quel ciclista caparbio, ostinato, troppo sicuro di sé da spaventare i più forti avversari. Da scalatore puro, Pantani però è crollato. Ha sopportato ogni fatica, ma la vicenda del ‘doping’, che lo ha visto coinvolto suo malgrado, lo ha annichilito. Ed è proprio il racconto del lato più intimo e privato a suscitare maggiore interesse. Un racconto che sale (la parte verticale) pian piano, con l’ombra del 'doping' sul ciclismo che si palesa, sconfinando nell’intero mondo dello sport in generale. Una ‘macchia’, se rapportata ai canoni etici sportivi. Un ‘sistema’ ormai troppo in relazione col suo marketing. Pantani, come tutti gli altri, in fondo era diventato soprattutto un uomo d'immagine, utile soprattutto a fargli indossare capi e magliette sportive con ‘loghi’ ed etichette. Un’opera nel complesso ben costruita, che ha il merito di ricordare una vicenda nota, ma pur sempre attuale, di fronte alle ‘complessità’ del ciclismo moderno e di altre nostre discipline sportive. Una riflessione matura, per capire il ruolo di vittima e carnefice, all’interno di un sistema da tempo ‘fuori controllo’. Accompagna il monologo un sottofondo musicale di Charlie Parker, definito da un critico: “L’uomo che reinventò la sintassi e la morfologia della musica jazz”. Il paragone con Marco Pantani è eloquente.

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Regia: Francesca Rizzi

Aiuto regia: Elena Stabile

Disegno luci: Paolo Russo

Autore: Davide Tassi

Cast: Davide Tassi

Con la partecipazione straordinaria di: Alessandro Donati


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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