Il Roma Fringe Festival 2016 ha visto andare in scena il debutto dello spettacolo ‘I tormenti del signor K’, scritto, diretto e interpretato da Daniele Gonciaruk, con Francesco Natoli, Gerri Cucinotta e due allievi della scuola sociale di teatro: Antonio Previti e Gabriele Celona. La 'pièce' va a esplorare il difficile rapporto che si è andato a delineare tra l’uomo e la società moderna, caratterizzata con sempre maggiore frequenza da una totale perdita dell’identità individuale. Il ‘signor K’, protagonista della vicenda, è infatti un ‘poveraccio’ che, senza una ragione reale, né apparente, si ritrova con le manette ai polsi, in galera. Quello sarà solo l’inizio di un calvario emotivo che porterà il protagonista a confrontarsi con ben 8 differenti personaggi, che entreranno improvvisamente nella vita di ‘K’. Ma, al contrario dei tre 'fantasmi del Natale' che hanno aiutato ‘Scooge’ nel cammino della redenzione, questi 8 incontri affosseranno definitivamente l’identità del protagonista. Si assiste, in scena, a un teatro in cui è l’accusa a farla da padrona: la denuncia a regole e convenzioni della società, che trasformano la vita quotidiana in un’altra prigione, in cui non esiste in alcun modo il rispetto per l’identità della persona. Daniele Gonciaruk interpreta istrionicamente gli otto ruoli che rappresentano i vari ‘tormenti di K’, dimostrando che il Male, quello vero e con la ‘Emme maiuscola', può presentarsi sotto diverse spoglie e avere, al contempo, sempre lo stesso volto. Lo spettacolo, ben congegnato e molto ben scritto, alterna momenti ironici, sempre in bilico tra la satira sociale e il grottesco, ad altri ben più seri e riflessivi, in pieno ‘stile Fringe Festival’.