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21 Novembre 2024

MUD: poeti in trincea

di Giorgio Morino
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MUD: poeti in trincea

Cosa potrebbe succedere se la poesia, l’espressione più antica e raffinata della letteratura mondiale, venisse mescolata all’aberrante ‘pattume’ moderno dei ‘reality’ e dei ‘talent show’? La risposta prova a darla la compagnia ‘Gruppo Della Creta’ con lo spettacolo: ‘MUD: poeti in trincea’. Una formula semplice, che vede affrontarsi in un ‘contest’ televisivo tre ‘poeti immortali’ della letteratura italiana, che hanno preso parte e scritto poesie durante la prima guerra mondiale: Filippo Tommaso Marinetti, il padre del 'movimento futurista'; Giuseppe Ungaretti, che ha saputo raccontare il male e il dolore della guerra rielaborando, nei suoi versi, il 'simbolismo francese'; Gabriele D’Annunzio, poeta del piacere e dell’interventismo. Un quadro colorito e variegato, che viene sapientemente gestito dagli attori in scena: Cristiano Demurtas, Alessandro Di Murro, Lida Ricci ed Enea Chisci. I concorrenti del ‘contest’ sono infatti chiamati a sfidarsi “in poetica tenzone”, a colpi di versi e componimenti improvvisati, cantando a ritmo di ‘ukulele’ e ‘rappando’ poesie celebri, che vanno da ‘La pioggia nel pineto’ a ‘Bombardamento’, alle ossessive ‘onomatopee’ futuriste, fino ad arrivare alla semplicità ingannevole di ‘Mattina’. Una provocazione in pieno ‘stile Fringe’, quella proposta da questa giovane compagnia: una ‘miscellanea’ stridente di forma e contenuti, che riesce a straniare lo spettatore, incapace di capire se prendere sul serio la ‘poetica’ calata nel contesto moderno del 'talent show'. L’esperimento è efficace, diverte e ‘strappa’ più di qualche risata di gusto, anche grazie all’istrionismo degli attori: Cristiano Demurtas e Lidia Ricci sono due ottimi stereotipi dei presentatori televisivi, ossessivamente ripetitivi e ridondanti; Alessandro Di Murro interpreta, invece, i tre poeti sulla scena, cogliendone pienamente le caratteristiche peculiari e i lati caratteriali sopra le righe, proponendoli agli spettatori in un turbinio di ‘scambi al vetriolo’ e, in alcuni frangenti, inscenando veri e propri atti di ‘nonnismo’ ai danni del povero Ungaretti. Geniale, infine, la trovata iniziale dell’eliminazione di Umberto Saba e le successive sommosse popolari nella città di Trieste. In definitiva, uno spettacolo molto divertente, che provoca lo spettatore portandolo a riflettere su quello che si ritrova a guardare quando fa ‘zapping’ in tv.

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