La drammatica e ironica ricerca d’identità di una maestra elementare, alle prese con l’insensibilità del preside della scuola per cui lavora
Lo spettacolo “Bianca come i finocchi in insalata’, scritto e diretto da Silvia Marchetti e intepretato in scena da Andrea Ramosi, della Compagnia del Calzino di Bologna, è stato semifinalista ‘In-box 2018’, nonché selezionato dal Teatro Stabile di Torino durante l’edizione 2018 del Torino Fringe Festival. E’ inoltre rientrato nella X edizione della rassegna ‘Stazioni d’emergenza per nuove creatività’ del Teatro Galleria Toledo di Napoli. E' la storia di Bianca, una meastra elementare alle prese con un amore particolare per il direttore della scuola, il preside Antonino. Un amore che si macera tra tormenti e sofferenze, poiché non del tutto ricambiato. Il suo partner, infatti, è sfuggente e poco presente. Lei non è più tanto giovane e, forse, non è mai stata amata veramente, ma spera in un cambio di atteggiamento da parte del direttore, che non arriverà mai. Lui, però, a un certo punto le assegna un incarico: deve guidare una quarta elementare piuttosto impegnativa, dalla quale lei si sente mal compresa e poco soddisfatta. Un compito che non riuscirà a portare a termine in maniera positiva, anche perché le sue ansie, timori e frustrazioni sfociano in un malessere psichico e anche fisico: una brutta ulcera allo stomaco. In uno dei suoi sfoghi, Bianca confessa alla classe la sua storia con il direttore, che di conseguenza la lascerà. Un monologo interessante, che esalta le doti evidenti dell’attore Andrea Ramosi nell’interpretare il malcontento di una donna perennemente alla ricerca, tra mille problemi esistenziali, della propria identità più profonda. L’attore, inoltre, interagisce con il pubblico in sala ricreando quasi perfettamente l’atmosfera di una classe scolastica, anche se più vicina a una IV ginnasiale, secondo noi, che a una IV elementare. In ogni caso, è doveroso sottolineare la buona perfomance di Andrea Ramosi, che si è dimostrato artista valido, con i suoi toni a mezza strada tra l’ironico e l’imperativo. Buona anche l'idea di voler rappresentare una fase di vita ben precisa di molte trentenni alle prese con i primi guai e 'acciacchi' di salute: un momento generalmente poco calcolato da molti autori, non si sa bene perché. Interessante e di spessore.
NELLA FOTO: ANDREA RAMOSI, NEI PANNI DI BIANCA, SCRIVE ALLA LAVAGNA