Uno spettacolo meraviglioso, capace di rappresentare perfettamente un dolore familiare vissuto con nobiltà d’animo e tanta, tantissima, dignità: è questa la società italiana che stavamo e stiamo ancora cercando
Ed ecco a voi una di quelle rappresentazioni teatrali di cui non si può che scriverne bene. ‘Pezzi’, infatti, prodotto dalla compagnia ‘Rueda Teatro’, è uno spettacolo magnifico, se non addirittura eccellente. La drammaturgia di Laura Nardinocchi è toccante; la sua regia perfetta; l’interpretazione delle 3 ragazze in scena letteralmente fantastica. Riteniamo questa ‘perfomance’ una di quelle destinate a fare incetta di riconoscimenti, lunedì prossimo, alla premiazione che si terrà presso il Teatro Vascello di Monteverde, in Roma. Il tema di fondo è persino semplice: è l’8 dicembre e una madre, con le sue due figliole, si ritrova a fare l’albero di Natale nonostante la recente perdita del suo compagno di vita, padre delle due ragazzine. Festeggiare in un momento disorientante della vita diviene una contraddizione stridente, feroce, quasi crudele. La figlia più grande è incattivita e vorrebbe non pensare a niente. La figlia più piccola percepisce un vuoto evidente. E la madre è quasi sul confine della follia, con una ferita divenuta uno ‘squarcio aperto’. Benché letteralmente 'a pezzi', il piccolo nucleo familiare si stringe attorno al proprio dolore. E l’albero natalizio, alla fine, non è più quello di sempre, adornato con le solite luci e le consuete strenne, ma con le cravatte del marito e del padre venuto a mancare. La percezione di un momento doloroso colpisce al cuore il pubblico, sia per l’efficacia drammaturgica del testo, sia per la bravura delle 3 ragazze in scena. Una vera e propria ‘gemma’, che è riuscita a convincere e a commuovere tutti quanti: amici, giornalisti e giurati presenti in sala. Un dolore che si fa fatica a metabolizzare in tempi rapidi. Un'elaborazione del lutto che genera un vuoto paragonabile all’amputazione brutale di una parte di se stessi, soprattutto in una famiglia di persone modeste, semplici, dolcissime. La rappresentazione di un’Italia che quasi non esiste più e che, tuttavia, cerca di resistere ai colpi della vita, nonostante un isolamento da ‘mosche bianche’ e la propria attuale condizione di minorità. Questa è la società che vorremmo e che stiamo ancora oggi cercando. Queste sono le famiglie e le persone che vorremmo sempre conoscere e amare. Uno spettacolo semplicemente perfetto.
NELLA FOTO, DA SINISTRA: ILARIA FANTOZZI, ILARIA GIORGI E CLAUDIA GUIDI
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