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22 Novembre 2024

Uno splendido giorno per sempre

di Gaetano Massimo Macrì
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Uno splendido giorno per sempre

Un monologo vivace e paradossale, che descrive assai bene gli eccessi opposti di una vita sballottata tra i valori arcaici di una setta religiosa e le attitudini mortifere di una modernità priva di scrupoli

E’ l’incredibile vicenda di Tender Branson, quella raccontata al Roma Fringe Festival 2019 da David Vox, proveniente da Londra con il monologo ‘Uno splendido giorno per sempre’. Un lavoro prodotto dalla compagnia teatrale britannica ‘RedSand Theatre’, per la regia di Justin Murray e dello stesso David Vox. Dopo aver preso un aereo, Tender Branson estrae una pistola e obbliga l’equipaggio ad atterrare in un aeroporto lasciando a terra tutti quanti, passeggeri e secondo pilota. Entrato in possesso dell’enorme airbus, obbliga il comandante a decollare nuovamente e a lanciarsi con un paracadute. Rimasto solo nella cabina di pilotaggio, Tender inserisce il pilota automatico e attende che finisca il carburante. Nel frattempo, registra sul nastro magnetico della scatola ‘nera’ - che in realtà è arancione - la sua storia. Nato e cresciuto in una setta religiosa estremamente ortodossa, finisce col diventare un santone televisivo: un fenomeno di successo che ha attraversato il mondo anglosassone negli anni ’90 del secolo scorso. L’attore, in scena, è piuttosto vivace. E si dimostra fisicamente in ottima forma nell’utilizzare il linguaggio del proprio corpo, al fine di descrivere la curiosa educazione repressiva che ha ricevuto negli anni dell’infanzia: una di quelle rigide sette religiose che rifiutano ogni minimo accenno di modernizzazione o di secolarizzazione. Tale aspetto dello spettacolo di David Fox è quello più interessante, a dimostrazione delle molteplici forme di oppressione delle religioni trascendenti, che cioè trascendono sia le norme giuridiche e civili, sia le moderne regole pedagogiche che dovrebbero sovraintendere con equilibrio l’educazione dei minori. Una forma di oscurantismo che priva il ragazzo di ogni strumento per difendersi dall’eccesso opposto: il successo e la fama mediatica. Tender diviene un ‘santone’ televisivo, ma ben presto si rende conto di quanto il mondo moderno sia anch'esso truffaldino e spersonalizzante, passando da un finto matrimonio, deciso dai produttori del suo show, a una ferrea vita salutista, caratterizzata da un uso smodato di anabolizzanti e anfetamine. Una vita sacrificata sull’altare del successo, che da ‘apostolo divino’ lo conduce a organizzare un ultimo show decisamente ‘estremo’. Il volo per New York procede costante, in una splendida giornata di sole. Ma la nafta sacrificata durante il dirottamento, mano a mano finisce. E i motori del Boeing 747 prendono fuoco uno alla volta, trasformando l’ultimo giorno di vita del protagonista in "una splendida giornata per sempre". Un monologo interessante, che spiega perfettamente la illiberale convergenza di finalità tra un’educazione tradizionalista e una modernità completamente priva di scrupoli. Due mondi solo apparentemente in opposizione, che in realtà perseguono il medesimo obiettivo: annullare la libertà del singolo individuo, per trasformarlo in un mero ‘oggetto’ delle decisioni altrui, della comunità religiosa nell'infanzia, della mercificazione di se stessi nella fase adulta. Ma quando un uomo non possiede alcun modo di essere artefice della propria esistenza, può arrivare al punto di decidere, per lo meno, come morire: nella maniera più spettacolare possibile. Vivace e simpatico.

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NELLA FOTO: DAVID VOX


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