Memorie di viaggio, fotografie in bianco e nero, lettere dimenticate, tutte risalenti all'epoca dell'espatrio dei nonni in Etiopia, nel 1938: uno spaccato rivelatore della storia della famiglia di Elena Chioccarelli Denis, soprattutto della nonna Giulia, con cui l’artista ha vissuto fino ai 30 anni
Il 3 giugno scorso, si è tenuta negli spazi ‘Micro’ di viale Mazzini 1 in Roma, la mostra: ‘Vita’, di Elena Chiocchiarelli Denis. Quasi romanzesco l'avvenimento ispiratore delle opere proposte: l'apertura di un vecchio cassetto pieno di ricordi di famiglia. Un ‘tesoro’ fatto di memorie di viaggio, fotografie in bianco e nero sbiadite dal tempo e lettere, tutte risalenti all'epoca dell'espatrio dei nonni in Etiopia, nel 1938. Uno spaccato rivelatore, soprattutto della storia della nonna, Giulia Patrizi Carrega, con cui l’artista ha vissuto fino ai 30 anni, con la quale aveva intrecciato un legame così forte da sentire il bisogno di raccontarne la storia con il mezzo che meglio conosce e padroneggia: l'arte. Un percorso inconsueto, incentrato su una ricerca stilistica che potesse dar vita ad un dialogo immaginario, lontano nel tempo e nello spazio. Così descrive Elena questa esperienza: "Ho fatto tesoro di questa eredità inaspettata, per me fonte di grande ispirazione... Ho iniziato questa sorta di collaborazione con lei, riferendomi ai suoi racconti carichi di sentimento, per prolungare l’emozione che questi mi hanno dato, per sentirla più vicina, per renderle omaggio e dare continuità alla nostra esistenza". Prendono così vita vicende che includono il sogno infranto di un nuovo mondo, il colonialismo e gli orrori della seconda guerra mondiale, la prigionia, tutte puntualmente contenute nelle sue opere.
Opere aperte verso orizzonti indefiniti, affidati a linee marcate che declinano verso esiti che, come il ricordo, sfumano, assumendo i connotati di un sogno lontano ma contemporaneamente fin troppo presente. Anche la curatrice della mostra, Paola Valori, ribadisce la peculiarità di questo percorso artistico, in cui ogni frammento temporale diviene immagine, imprimendosi nella tela (o nella carta), ricostruendo una storia lontana e il suo rapporto con un Paese, l'Etiopia, nel quale l’artista non è mai stata, ma con il quale sente comunque un legame indefinibile: "Un vero e proprio racconto per immagini, quello di Elena”, conferma la Valori, “nel quale s'incrociano legami e radici, narrato attraverso la sua straordinaria capacità d'immergersi totalmente nel colore e, misurandosi tra astratto e figurativo, creare una traccia che s'incrocia con le orme della nonna". Parole che in sintesi esprimono con chiarezza l'esperimento artistico operato dalla Chiocchiarelli Denis, estremamente efficace nel ricomporre, con i mezzi che conosce meglio, una vicenda ‘sospesa’ tra il filo della grande Storia e quello, tutto personale, della propria famiglia.