A Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia in Roma, ha preso il via questa mattina la XXXVI edizione del festival internazionale di cinema e televisione, che quest’anno ha avuto come tematica principale la trasformazione delle regole determinata dalla nuova normativa Ue e dall’avvento dell’intelligenza artificiale
Dopo tre anni di edizioni virtuali e on line, Eurovisioni: festival internazionale di cinema e televisione, è tornata nel suo luogo storico: l’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, per la sua XXXVI edizione. Tema di quest’anno: la trasformazione delle regole del gioco fra internet, televisione e radio determinata dalla nuova normativa europea che sta entrando progressivamente in vigore e dall’arrivo dei nuovi sistemi di intelligenza artificiale generativa. E’ stata questa la tematica principale degli incontri della Giornata internazionale, organizzata in collaborazione con Agcom e Arcom, le autorità di regolazione di Italia e Francia, che ha aperto questa mattina, 30 ottobre 2023, la prima giornata di lavori. Key Note speaker è stato Roberto Viola, direttore generale della DG Connect della Commissione europea, l’istituzione principale artefice della rivoluzione normativa che l’Europa sta introducendo nel mondo di internet e che, per il momento, non ha eguali nel resto del mondo. Nel suo intervento introduttivo, Roberto Viola ha tracciato un quadro di quanto l’Unione europea sta facendo. La normativa europea di regolamentazione di internet abbraccia molti ambiti contemporaneamente, vista la natura trasversale del web: dalla sicurezza delle reti alla lotta alla disinformazione; dall’assoggettamento delle principali piattaforme globali alle regole in vigore per i media su temi come la protezione dei minori, la lotta ai discorsi di odio, la sicurezza delle elezioni. Questa XXXVI edizione si è aperta con i saluti istituzionali del direttore dell’Accademia di Francia, Sam Stourdzé e dei presidenti dell’Agcom, Giacomo Lasorella, di Eurovisioni, Michel Boyon e della Rai, Marinella Soldi. Nel corso di questa prima giornata sono stati tre gli aspetti presi in considerazione:
1) l’applicazione del Dsa e le sue interrelazioni con la Direttiva Smav
Dal 25 agosto scorso, infatti, le norme previste dal Dsa-Digital Services Act dell’Unione Europea sono entrate in vigore per 19 piattaforme globali di internet. Si tratta dei due maggiori motori di ricerca (VLOSEs, in gergo), Bing e Google Search; delle 7 più grandi piattaforme online di social media (VLOPs) come Facebook, Instagram, Twitter (ora ribattezzata X, ndr), TikTok, Snapchat, LinkedIn, Pinterest; delle 4 maggiori piattaforme di e-commerce on line (Alibaba AliExpress, Amazon Store, Apple AppStore, Zalando); dei 3 maggiori servizi on line forniti da Alphabet (Google Play, Google Maps e Google Shopping), ma anche, infine, di Booking.com, Wikipedia e YouTube. A vigilare sul rispetto delle nuove regole saranno 27 autorità nazionali, oltre alla stessa Commissione europea (che si riserva il controllo delle piattaforme con più di 45 milioni di utenti mensili, ndr), che dovranno essere identificate (o create ex novo) entro il prossimo 24 febbraio 2024. Primo banco di prova di queste nuove regole, finalmente comuni a tv, piattaforme internet e social media, saranno le elezioni europee del giugno 2024, che dovranno esser rispettate dai soggetti on-line e off-line, allo scopo di evitare interferenze di soggetti stranieri sullo svolgimento della campagna elettorale e del voto europeo. Ne hanno parlato: il Commissario Agcom, Laura Aria; il Data Protection Officer di France Télévisions, Bertrand Scirpo; il responsabile degli Affari europei di Meta, Marisa Jimenez Fernandez; il professor Mark Cole dell’Università di Lussemburgo, direttore degli Affari istituzionali di Emr e il responsabile dell’Unità della Commissione europea incaricata della sorveglianza delle piattaforme, Marco Giorello.
2) quali regole per vloggers e influencers?
Il secondo panel ha trattato, invece, un tema di grande attualità, salito alla ribalta in Italia in occasione dell’ultimo festival di Sanremo, quando una grande influencer è stata chiamata in televisione per traghettare il pubblico giovane verso la kermesse nazionale per eccellenza. Il dibattito si è focalizzato su come regolamentare i nuovi servizi e le nuove professioni che emergono dal digitale: i vloggers, gli influencers e i sistemi di raccomandazione automatica dei programmi. Ne hanno parlato, fra gli altri, il commissario Agcom, Elisa Gioni; Stefano Luppi, amministratore delegato di Tivù (società che gestisce la piattaforma tivùsat, ndr) e Anna Herold, responsabile delle policy dei media della Commissione europea. In particolare, si è dibattuto dell’esempio francese, dove pochi mesi fa il mestiere di influencer è stato regolato per legge, ponendo fine a una serie di abusi e di scandali che si erano verificati in quel Paese.
3) le sfide poste dall’Intelligenza Artificiale al settore audiovisivo e alla proprietà intellettuale
Il terzo panel ha discusso delle sfide poste dall’intelligenza artificiale ai media tradizionali. Si è parlato di opportunità come anche di minacce. Il rappresentante dei sindacati dei giornalisti ha trattato, inoltre, dei recenti casi di licenziamenti di massa (300 su 600 a euronews in Francia, 250 in Germania nel gruppo Springer), dove i posti di lavoro di giornalisti e tecnici sono stati soppressi per sostituirne le funzioni con applicazioni di IA. I rappresentanti delle due authorities regolatorie (quella francese Arcom e quella italiana Agcom, ndr) hanno scambiato pareri e opinioni anche intorno al regolamento europeo sull’IA. attualmente in fase di negoziato presso le istituzioni europee. Il direttore degli Affari legali delle tv pubbliche europee, Richard Burnley, ha infine affrontato le sfide etiche e tecnologiche poste dall’IA nello svolgere la missione di servizio pubblico.
A conclusione della giornata internazionale, i due presidenti dell’Agcom e di Eurovisioni hanno fatto un primo bilancio delle discussioni avvenute nel corso della giornata e hanno cercato delle indicazioni da portare nei dibattiti europei in corso per la definizione delle nuove regole comuni, che creeranno il famoso 'common level playing field' (cioè un terreno di gioco comune fra attori dell’audiovisivo e delle piattaforme internet, ndr). Ciò a quattro mesi esatti dalla scadenza prevista per nominare l’autorità che in Italia e in Francia dovrà occuparsi di far applicare le nuove regole europee agli attori (anche internazionali) che operano nei due Paesi.
Nel pomeriggio, ha poi preso il via la Giornata italiana di Eurovisioni, con un panel dal titolo: 'L’impegno del servizio pubblico per l’accesso universale all’innovazione e la coesione sociale - Ricordo di Gianni Bellisario' a cui hanno partecipato Giacomo Mazzone, segretario generale di Eurovisioni; Pieraugusto Pozzi, segretario generale di Infocivica; Roberta Bonucci e Eodele Bellisario, rispettivamente vedova e fratello del vicepresidente di Infocivica mancato nel 2020; il giornalista Tonino Manzi; gli ex presidenti di Infocivica, Massimo De Angelis e Giampiero Gramaglia; Bruno Somalvico, già segretario generale e fondatore di Infocivica, il sociologo Michele Sorice; il giornalista e conduttore televisivo, Guido Barlozzetti; Andrea Fabiano, già direttore di Rai Uno e responsabile multimedia Tim; Maria Chiara Ferrigno, progettista web e crossmedia programming di Rai Gold; il matematico Clara Isola; Gianni Bellisario nel direttivo dell’Associazione dirigenti Rai; Stefano Rolando, attuale presidente di Infocivica.
Al termine della prima giornata di lavori ha poi avuto luogo la presentazione delle inchieste finaliste del Premio Morrione 2023, promosso dall’associazione e dalla Rai e in programma a Torino la domenica precedente, il 29 ottobre. Un’iniziativa in collaborazione con l’associazione Amici di Roberto Morrione, che ha rappresentato l’occasione per un dibattito sul giornalismo d’inchiesta nelle tv di servizio pubblico, dopo le recenti vicissitudini del rinnovo del Contratto di servizio, in cui sembrava che questo argomento dovesse sparire dalle priorità della missione Rai. Una minaccia poi rientrata, che però è servita per riaccendere l’attenzione su questa priorità della missione informativa. Ne hanno infatti prlato, con la moderazione di Duilio Giammaria, volto noto dell’approfondimento televisivo Rai; i fondatori del Premio Morrione insieme a Sigfrido Ranucci, autore e conduttore Report Rai 3; Paolo Petrecca, direttore Rainews; Roberto Natale, direttore Rai per la sostenibilità; gli autori e le autrici delle inchieste finaliste: Teresa Di Mauro, Selena Frasson e Tommaso Panza; i tutor delle inchieste finaliste: Enzo Nucci del Tg3 Rai; Raffaella Pusceddu, della redazioni di Presadiretta e Il Fattore Umano Rai 3; Pietro Suber di Mediaset. A seguire, sono stati proiettati i video delle inchieste finaliste del premio: 'Brucia la terra' di Tommaso Panza e Youssef Hassan Holgado; 'Chi li ascolterà?' di Selena Frasson e Tommaso Panza; 'La propaganda del gas' di Teresa Di Mauro, Vittoria Torsello e Lorenzo Urzia.
Nella seconda giornata, ha avuto luogo un incontro a 'porte chiuse', dal titolo: 'Il servizio pubblico prossimo venturo: missione, governance e risorse'. Alla riunione ha partecipato un gruppo di esperti di televisione, media e web, coordinata da Marco Mele e Patrizio Rossano.