Un nuovo contest di eventi artistici, inaugurati nella capitale a fine settembre ma poi trasferiti sui social e sul web, sta cercando di rappresentare il mondo della complessità femminile proponendo una nuova forma di solidarietà tra donne, anche e soprattutto nelle lunghe e difficili professioni artistiche
A Le Mura, storico locale di San Lorenzo in Roma, una giovane donna, Giulia Massarelli, dottoressa in lettere, sassofonista e critica teatrale, ha dato vita a una serie di eventi per dare voce alle professioniste del mondo dell’arte: cantautrici, stiliste, pittrici, fotografe e molte altre le arti attraverso cui il ‘gentil sesso’ si mette in relazione con il pubblico. Il titolo del contest è ‘Lunatika’: un riferirimento in positivo alla complessità femminile che diviene arte, creatività, impegno e, perché no, un grande divertimento sia per le sue protegoniste, sia per il pubblico, a distanza e in presenza (quando si potrà...). Ne abbiamo parlato con la sua ideatrice e organizzatrice, Giulia Massarelli.
Giulia Massarelli, qual è il valore aggiunto del dialogo tra donne nella cornice di un contest musicale come quello di Lunatika?
“Come la parola ‘contest’ suggerisce, Lunatika è un momento di confronto. Trovarsi fianco a fianco con uno spirito simile, magari con le stesse difficoltà, dubbi o idee maturate nell’ambiente musicale italiano, dal quale emergere come cantautrice per differenti motivi non è affatto semplice, si viene a creare una sinergia e non ci sente più sole. Se veramente l’unione fa la forza, il dialogo tra donne durante ‘Lunatika’ può essere una piccola scintilla, che vuole contribuire a sciogliere la situazione attuale”.
Che tipologia di artiste sono state individuate per dar vita agli eventi?
“Lunatika non è solo un contest musicale di donne, ma un intero universo artistico al femminile. Oltre alle cantautrici, che presentano due brani inediti, sono presenti stiliste che consigliano come vestire durante le serate in programmazione, pensate con un tema da seguire. Inoltre, partecipano registe e videomaker. Infatti, il format prevede un dj set alla chiusura, sempre a tema, insieme alla proiezione di un video. Sono presenti anche fotografe e pittrici, che vanno ad allestire un’esposizione-mostra differente per ogni serata”.
Come ha reagito il pubblico alla proposta, chiaramente provocatoria, della prima serata condotta in presenza?
“Far partire un nuovo progetto durante questo periodo non è stato affatto semplice. La prima e unica serata che siamo riusciti a portare a termini è stata il 30 settembre 2020. Devo ammettere che non mi sarei mai aspettata un pubblico così affiatato ed entusiasta di quello che stava vedendo. La maggior parte delle persone sono venute per sostenere le cantautrici. La presenza e l’attenzione del pubblico è un elemento fondamentale, durante i nostri eventi, perché ha il potere di decidere quali cover le cantautrici devono eseguire e, infine, chi sarà la vincitrice. Personalmente, non credo che il pubblico sia venuto pensando di trovarsi a una serata di sole donne, né questo è il messaggio che vorrei far passare. Sono la voce e l’arte delle donne, che voglio far arrivare: dedicare uno spazio alle artiste, un focus su quello che sono/siamo in grado di fare, ma senza alcuna provocazione o esclusione degli altri generi”.
Come si concilia l'attenzione alla questione di genere della finalità del contest con la denominazione sterotipata che porta con sé Lunatika?
“Lunatika è fusione e variazione. Il contest è l’azione principale, ma di contorno - e non per questo meno importante - c’è tutto il resto, come ho già detto. Il fulcro, comunque, rimane la ‘donna-creatrice’ e la sua essenza, l’essere soggetta alle influenze della Luna: mi piace pensarla in questo modo. Essere lunatica, in fondo, è una delle maggiori caratteristiche femminili e, perché no, può anche essere un aggettivo positivo, che racchiude la complessità femminile. Insomma, partire da questa peculiarità per esaltarla come solo noi sappiamo e possiamo fare”.
Quali strategie state adottando per sopravvivere alle restrizioni per la pandemia?
“Per il momento, sto lavorando sui social. Ho chiesto alle artiste e a tutte le ‘donne-creatrici’ che vogliono partecipare, anche quelle che eventualmente stanno leggendo: è possibile tenere in piedi Lunatika, facendo un video in cui si esprime la propria arte, con il canto, il ballo, la pittura. Questo video poi verrà pubblicato sulle nostre pagine social. Già sto ricevendo del materiale e questo mi dà la forza di continuare a credere nel progetto. Chiaramente, nulla potrà sostituire lo sguardo, gli abbracci e la grinta del ‘live’. Per ora, mi basta pensare che Lunatika arrivi a più artiste possibili o che l’idea inizi a circolare per l’Italia. Poi chissà, un giorno, magari, diventerà ‘Lunatika on the road'...”.
QUI SOPRA: IL LOGO DELLA MANIFESTAZIONE IDEATO DA FRANCESCA CASCELLA
AL CENTRO: LE CONCORRENTI DELLA PRIMA SERATA (DA SINISTRA: FEFE', LICIA ALLEGRA E REBECCA ORLANDI)
IN APERTURA: GIULIA MASSARELLI CONDUCE LA PRIMA SERATA DEL CONTEST
LE FOTO DEL PRESENTE SERVIZIO SONO DI: ELIANA GIACCHIERI