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23 Novembre 2024

Recovery Sound: la festa della musica

di Arianna De Simone
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Recovery Sound: la festa della musica

Il 21 giugno scorso, la piazza Damiano Sauli, nel cuore del quartiere Garbatella, è diventata il palcoscenico di un evento organizzato dallo Spazio potenziale per Giovani Adulti ‘Argolab2’, dipartimento di Salute mentale della Asl Rm2, con il patrocinio del Municipio VIII della capitale

Una progettualità virtuosa e tutta romana, partita dalla periferia di Torre Maura per arrivare alla Garbatella, portando le note e le parole di musicisti e cantautori direttamente a contatto con i giovani. Parliamo di ‘Recovery Sound’, l’evento che il 21 giugno scorso, in occasione della Festa della Musica 2022, in piazza Damiano Sauli, nel cuore della Garbatella, è diventato palcoscenico di un evento organizzato dallo Spazio potenziale per giovani adulti 'Argolab2' - Dipartimento di Salute mentale Asl Rm2 - con il patrocinio del Municipio VIII di Roma. Un concerto speciale con ospiti gli Argoritmo - giovani musicisti dello Spazio potenziale ArgoLab2 - in una staffetta musicale che vedrà alternarsi sul palco alcune interessanti realtà del panorama romano: Roberto Casalino, Scrima, Guidobaldi, Daniele De Gregori, Garba Trio, Winkin' Blues, Diego. Gli organizzatori di ‘Recovery Sound’ ci hanno raccontato qualcosa in più, grazie alla dottoressa Miriam Grasso, che ci ha aiutati a orientarci nell’iniziativa.

Dottoressa Miriam Grasso, la musica è divertimento, integrazione e linguaggio universale: sono questi i valori per coinvolgere i giovani nella partecipazione a ‘Recovery Sound’?

“Divertimento, in
tegrazione e linguaggio universale, sono valori? Forse, potremmo definirli meglio come esigenze, le quali possono creare un contesto che favorisce alcuni contenuti. Queste esigenze sono state penalizzate, in questo periodo complesso di pandemia. Per sentire il desiderio di partecipare attivamente a qualsiasi cosa è probabile che servano pensieri, più che valori. La fascia di età 15-25 rappresenta il periodo della vita in cui si strutturano le caratteristiche specifiche dell'individuo e che, seppure attraverso rimaneggiamenti lungo tutta l’esistenza, orienteranno stabilmente verso il ruolo sociale. Questo processo necessita di possibilità di solitudine, di relazioni e di esplorazione dei diversi ambiti culturali, che nutrono la conoscenza di sé in relazione all'ambiente. L'angoscia dell'imprevisto catastrofico della pandemia ha determinato l'obbligo alla solitudine, privando delle possibilità d'incontro con l'Altro e di un accesso ai luoghi dell'esperienza culturale. La paura della morte ha dettato il ritmo della vita, là dove c'era più bisogno di trovare un ritmo tutto personale, nella scelta di stare soli o di incontrare il corpo dell'altro, così come nel prepararsi all'ingresso in un nuovo ciclo di studi o nel mondo del lavoro. E’ stato messo tutto ‘a distanza’, restituendo un futuro irraggiungibile, difficilmente realizzabile, come la locuzione ‘da remoto’ rievoca. Ciò ha reso più avvicinabili e conoscibili esperienze come ansia, ritiro sociale e depressione, che prima riguardavano esperienze conosciute e sofferte solo da chi, per altri motivi e con le opportune differenze circa il livello di gravità, si era imbattuto in altri problemi. Il nostro intento è stato quello di accogliere e dare spazio a tutte le forme creative musicali, come esplorazione di vari sviluppi identitari del genere umano e dei suoi percorsi storici e culturali”.

Roberto Casalino, Scrima, GuidobScrima_Foto_di_Emanuele_Conte.jpgaldi, Daniele De Gregori, Garba Trio, Winkin' Blues e Diego sono tutte personalità che provengono dal panorama romano: quanto è importante Roma e il suo territorio, per raggiungere l’obiettivo della Festa della Musica?
“Siamo felici di aver condiviso questa edizione della Festa della Musica con i musicisti che generosamente si sono esibiti nell’evento da noi organizzato. Lo Spazio potenziale Argolab (https://www.argolab2.it) è una nuova realtà della salute pubblica romana (Dsm Asl Rm2), dedicata ai Giovani Adulti del VI Municipio, distretto ai primi posti tra i più deprivati d’Italia per quanto concerne l’offerta culturale e gli spazi di aggregazione, ma anche il municipio con l’età media della popolazione più bassa. La progettualità di Argolab concettualizza il benessere individuale come realtà complessa, non legata ai confini di uno spazio predefinito. Per questo motivo, il Recovery Sound, dopo un periodo di chiusura obbligata, che ha riguardato tutti, penalizzando i più giovani e gli artisti, ci è sembrato il territorio di condivisione privilegiato”.

Recovery Sound è un appello per il futuro, per la cura delle nuove generazioni: a chi è rivolto?
“Dal 2020, il report del Mental State of the World e tutti i dati di letteratura evidenziano, chiaramente, che le condizioni psichiche della popolazione adolescente e dei giovani adulti risultano drammaticamente peggiorate in relazione alla pandemia. Argolab2 ha voluto rivolgere un pensiero dedicato alla popolazione più giovane, coerentemente alla fascia di età per cui svolge la propria attività.  Il titolo del nostro evento è la frase di una filosofa: "Le radici devono avere fiducia nei fiori" (Marìa Zambrano), che propone qualcosa di diverso rispetto all'ordine temporale in cui solitamente pensiamo il passato e il futuro, abituati a un ordine in cui i piccoli debbono aver fiducia nei grandi per crescere, come un fiore può sbocciare confidando in radici che lo ancorano e lo nutrono. In questa frase, è ciò che viene prima nell'orizzonte temporale (le radici), cioè il passato, gli adulti, le istituzioni e, in occasioni come questa, soprattutto gli artisti, a dover nutrire e condividere la fiducia di uno sviluppo individuale e collettivo possibile, mettendo a disposizione ogni competenza necessaria per un appello al futuro, non più come irraggiungibile, ma come spazio del progetto di vita”.

La musica per stimolare l’integrazione e la scoperta di sé da parte dei giovani: è possibile un mondo in cui i giovani saranno liberi dalle catene ed esprimersi per quello che sono?
“La questione dei giovani in 'catene' si ripete da secoli. Nel momento presente sembrerebbe essere stato raggiunto un buon grado di libertà di espressione, ma probabilmente ciò che manca di più è la possibilità di conoscere se stessi. Infatti, ci si può esprimere liberamente senza avere minima consapevolezza del contenuto e del senso di ciò che si sta esprimendo. La musica, come altre espressioni creative della realtà umana, rappresenta l’ambiente in cui ognuno può fare esperienza di stare dentro di sé, nell’ascolto e nelle emozioni che evoca e, al tempo stesso, di stare con gli altri nella condivisione dello stesso ascolto e nella vicinanza del sentire tutti insieme qualcosa di uguale e qualcosa di diverso. Sembra un ambiente adatto a rappresentare l’esigenza umana per fare esperienza di sé, per conoscersi insomma, attraverso la differenza che nasce nell’incontro con l’Altro, un nuovo ascolto musicale…”.
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QUI SOPRA: IL CANTAUTORE, ROBERTO CASALINO, IN UNO SCATTO DI LAURA SBARBORI

AL CENTRO: IL CANTANTE SCRIMA IN UNA FOTO DI EMANUELE CONTE

IN APERTURA: UN MOMENTO DELLA FESTA DELLA MUSICA 2022 RITRATTO DA M. DE GREGORI


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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